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Malta ‘Mafia State’? Guai e sospetti, «nuovo premier partito malissimo»

Malta ‘Mafia State’? Guai e sospetti, «nuovo premier partito malissimo»

Remocontro 5 Febbraio 2020

Tre settimane di poco nuovo governo

«Davanti al Palazzo di Giustizia de la Valletta resiste il memoriale in onore di Daphne Caruana Galizia, nonostante le ripetute vandalizzazioni. Le candele sono ancora accese e di notte illuminano i fiori e le scritte dedicate alla giornalista maltese. Chi passa si ferma qualche minuto in silenzio. A due vie parallele c’è l’ufficio del figlio Matthew Caruana Galizia, giornalista e ingegnere informatico». E Youssef Hassan Holgado, a La Valletta, lo ha intervistato. Quasi una requisitoria la sua, del figlio, contro la gestione di potere attuale a Malta.

Eredità sospette del governo Muscat

Dopo sette anni di governo Muscat. «Non riesco a trovare altra eredità che non sia negativa, la gravità dei crimini commessi dal suo governo eclissa tutto il resto. Ha trasformato il Partito Laburista in una organizzazione e quest’ultima ha usato il partito come veicolo per impossessarsi del Governo». E il nuovo che avanza? Quasi peggio. «Robert Abela che appena eletto ha abbracciato Konrad Mizzi, ministro del turismo nel governo Muscat e al centro delle inchieste su delle presunte tangenti ricevute attraverso società offshore».

Paralisi politica e ‘Mafia State’

«C’è una paralisi, la gente non ha idea di chi votare, proprio per questo abbiamo bisogno di cambiare la nostra classe politica. Siamo messi come l’Italia durante Tangentopoli». Malta ‘Mafia State’? «Qui il crimine organizzato è diverso da come è inteso in Italia. Non ci sono clan e famiglie, è tutto basato su una costellazione di interessi di alcuni individui che sono stati capaci di arrivare ai piani alti dell’esecutivo. È un sistema criminale integrato orizzontalmente tra imprenditoria e governo, molto simile a quello oligarchico russo».

Studenti per Daphne Caruana Galizia

Giovani con zaini in spalla verso i cancelli della ‘Università ta’ Malta’. Futuri medici ma non abituati a parlare di politica, vietata al liceo. I due mesi di proteste ‘una confusione’. Da tre settimane premier Robert Abela, ‘speriamo in bene’. «Fino ai sedici anni non c’è stato permesso parlare di politica in classe, siamo cresciuti così e questo ha diffuso una ignoranza generale. Tra gli adulti c’è un approccio fanatico alla politica molto simile al tifo delle squadre di calcio». Ma a dicembre «la via che portava al campus era gremita di studenti che chiedevano un chiaro cambiamento politico».

Stato criminale triste dura verità’

Da Juncker non interventista che ha lasciato l’isola in una sorta di limbo semillegale, al Parlamento europeo che ora invia una delegazione per verificare lo stato di diritto e non interferenze nelle indagini sull’assassinio di Daphne Caruana Galizia. «Quando ci dicono che siamo uno stato criminale è la dura e triste verità» ammette uno del gruppo,  mentre cresce la paura che ci saranno ripercussioni sul turismo e di conseguenza sull’economia nazionale. C’è chi denuncia una certa esagerazione da parte della stampa internazionale. Quella nazionale non la considerano, «le tv sono in mano ai partiti, infatti la loro informazione quotidiana viene da giornali e blog indipendenti.

Fonte:https://www.remocontro.it/2020/02/05/malta-mafia-state-guai-e-sospetti-nuovo-premier-partito-malissimo/