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Malavita nel Lazio – Le responsabilità della politica sempre completamente assente e complice

A Roma due mesi fa sono stati sequestrati beni alla camorra per milioni di euro. Alberghi, bar, ristoranti ed appartamenti facevano parte di questi beni. Nel sud pontino a luglio con l’operazione Damasco, sono stati arrestati camorristi, amministratori comunali e dirigenti pubblici del comune di Fondi. Ieri altri arresti e sequestri in provincia di Frosinone. Emerge quello che veniva sussurrato ma non emergeva dal punto di vista giudiziario; nel Lazio mafia camorra e ‘ndrangheta operano d’intesa e alleati con vecchie e nuove realtà come banda della Magliana e mafia cinese.

Tutto quanto è stato scoperto è merito della Dia, delle forze dell’ordine e delle Procure di Roma, Napoli e Frosinone. La politica in tutto quanto sta avvenendo ha le sue responsabilità in quanto non ha esercitato quel ruolo di controllo democratico sul territorio, stando vicino a quelle aziende e cittadini entrati in sofferenza non soltanto per la crisi economica ma anche per usura e ricatti dei malavitosi.

Poi ci sono le scelte urbanistiche e l’affidamento di lavori pubblici e servizi degli Enti Locali, che hanno favorito imprese criminali senza che ci sia stato un intervento di controllo e verifica.

Al punto in cui siamo, le forze politiche debbono ritrovare quello spirito unitario che ha caratterizzato il periodo della lotta al terrorismo. Questo è necessario per combattere la malavita organizzata, facilitare l’emarginazione di quei politici sfiorati, coinvolti o accusati di contiguità con la malavita e dare maggiore serenità ai cittadini.

Felice Cipriani
(Tratto da Telefree)