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Malagrotta e le dimissioni di Di Carlo. Ora aspettiamo un’iniziativa di Marrazzo

TERREMOTO MALAGROTTA: DI CARLO SI DIMETTE, DOPO LA TRASMISSIONE “REPORT”

Un vero e proprio terremoto, quello provocato dalla trasmissione Report, che ha indotto l’Assessore regionale Di Carlo a dimettersi.

Il Presidente Marrazzo ha commentato così:

“Non condivido e non sono d’accordo con l’intervista rilasciata da Di Carlo e soprattutto non condivido i toni. Di Carlo ha rimesso l’incarico che gli avevo affidato: ne prendo atto”.

La settimana scorsa abbiamo pubblicato su questo stesso sito una nota rimessaci da “Fare Verde” con la quale questa Associazione richiedeva le dimissioni dell’Assessore.

Qualcuno si domanderà: ma cosa c’entra un’Associazione antimafia con la discarica ed il gassificatore di Malagrotta?

La nostra Associazione fu investita del “caso” dal carissimo amico Gerardo Ferrante, nostro associato e presidente del comitato cittadino “Pisana 64”, deceduto, purtroppo, appena un mese fa.

Gerardo più volte ha posto il problema durante varie riunioni del nostro gruppo di Roma.

Egli più volte, con dovizia di particolari, ci ha spiegato anomalie, storture, pericoli di quanto si intendeva fare su un territorio sovraccarico di strutture pericolose, da una raffineria, alla discarica, dal gassificatore, ad un inceneritore di rifiuti ospedalieri e a quattro impianti per lo stoccaggio di carburanti.

Una zona “ad alto rischio” l’ha definita l’Eurispes.

Gerardo se n’era fatta una malattia. Ma come fanno le istituzioni a fare una scelta del genere, ci domandava durante le riunioni romane?

E, mentre noi parlavamo delle mafie presenti nella Capitale, lui ci poneva sempre lo stesso problema di Malagrotta.

Ai primi di luglio scorso Gerardo ci ha chiesto di intervenire sul Prefetto di Roma per fare in modo che ci fosse una convocazione in Prefettura di tutti i comitati di cittadini che si stanno battendo strenuamente da anni per la salvaguardia della salute e della sicurezza dei cittadini di quel territorio.

Siamo intervenuti ed il Prefetto Mosca ha subito soddisfatto la richiesta ricevendoci personalmente ed impegnandosi a convocare un tavolo tecnico, con la partecipazione dei comitati.

Gerardo, uscendo da quell’incontro, ci ha manifestato la sua gioia e ci ha detto “Questo è un Prefetto eccezionale, unico”.

Il Prefetto Mosca ha mantenuto tutti gli impegni presi e gli incontri promessi ci sono stati tutti. Il risultato si è visto!!!

Poi c’è stata il terremoto di Report, seguito dalle dimissioni di Di Carlo.

Nella prima riunione con il Prefetto Mosca- e nelle successive-sono state messe in evidenza le cose che non andavano. Anche la Magistratura si è pronunciata su alcune di esse, grazie alla sensibilità ed alla bravura degli amici del WWF e, in particolare, del suo avvocato, l’avvocatessa Vanessa Ranieri. Impareggiabile davvero, questa!

Oggi noi dobbiamo assolvere ad un compito gravoso, quello lasciatoci dal carissimo Gerardo e dai cittadini del suo comitato “Pisana 64”.

Non possiamo, quindi, interrompere, con la morte di Gerardo, la lotta in difesa di quei cittadini e non solo.

Non ci interessano le strumentalizzazioni politiche, che lasciamo ad altri.

A noi interessano i fatti.

Cerroni o non Cerroni, il gassificatore va fermato. Va rivisto tutto l’assetto dell’organizzazione del trattamento dei rifiuti e va ripristinata sul territorio, inquinato da una miriade di attività, quella vivibilità che è stata finora impedita ai cittadini. Aspettiamo una iniziativa di Marrazzo.

Ci dispiace che il Prefetto Mosca – un Prefetto “eccezionale, unico” lo ha definito Gerardo – sia stato rimosso dal governo Berlusconi. Non sappiamo, quindi, a chi rivolgerci per la convocazione di un tavolo che decida il da farsi. Lo chiediamo al Presidente della Giunta Regionale Marrazzo.