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Magistratura pontina sotto attacco. Dopo le minacce al Giudice Lucia Aielli, ora sotto tiro è per la seconda volta il Giudice Iansiti, due bravi magistrati giudicanti stimati per la loro bravura e la loro onestà professionale.

MAGISTRATURA DI LATINA SOTTO ATTACCO: NUOVE MINACCE, DOPO L’AIELLI, AL GIUDICE IANSITI.
SE NON E’ MAFIA QUESTA DITECI COS’E’
E’ trascorso appena un mese dalla grande manifestazione degli studenti di Latina a seguito delle minacce fatte alla Giudice Lucia Aielli che ci vediamo costretti a registrare un nuovo, inquietante episodio ai danni di un altro Giudice, sempre dello stesso Tribunale. Questa volta ad essere stato preso di mira è il Dr. Nicola Iansiti.
Non è la prima volta che il Dr. Iansiti subisce atti del genere perché già alcuni anni fa l ‘ autovettura della moglie, parcheggiata sotto casa, fu fatta segno di alcuni colpi di pistola.
Ora gli attentatori sono arrivati vicini alla porta d’ingresso della sua abitazione, sul pianerottolo, quasi a voler significare “siamo saliti e ti abbiamo sotto tiro”.
Speriamo che non sia questo il segnale che hanno voluto lanciare e confidiamo nelle qualità degli investigatori per la loro individuazione e la loro punizione.
La sfrontatezza dimostrata da questi criminali è tipica delle organizzazione di natura mafiosa.
Un modus operandi, quello di queste persone, che ci induce a sospettare che anche in questo caso, come in quello della Giudice Aielli, si tratta di MAFIA.
Il quadro criminale nel capoluogo e nella provincia pontini si fa sempre più tetro ed oltremodo pericoloso.
Quando noi diciamo che l’antimafia delle parole, in situazioni già da lungo tempo compromesse, non serve a niente se non accompagnata da un’indagine rigorosa su tutto quanto finora è successo per colpa di una politica complice e di istituzioni flaccide e in parte esse stesse colluse con le mafie, oggettivamente sicuramente e soggettivamente in parte.
Ancora oggi dobbiamo sentire dichiarazioni di soggetti politici investiti di cariche pubbliche che hanno la sfrontatezza di affermare che… in provincia di Latina non ci sono organizzazioni mafiose strutturate!!!
E questi episodi così inquietanti a chi dovrebbero essere attribuiti? a cani sciolti? a singoli soggetti criminali che non hanno alcuna organizzazione ed alcun supporto alle spalle?
Finiamola con queste pagliacciate di questi individui e anche di chi dà loro ascolto e spazio.
Anche noi abbiamo le nostre colpe e non ci mettiamo vergogna di ammetterlo perché siamo noi stessi vittime di un sistema omertoso che non siamo riusciti a scardinare trovando una-due persone capaci di abbandonare un modello di antimafia del bla bla per passare, invece, al modello tipico nostro di un’antimafia pratica, operativa, non parolaia, quella dell’investigazione e della DENUNCIA.
Quell’antimafia, unica, che, partendo dalle visure camerali sui singoli soggetti che dalla povertà sono passati ad una ricchezza ingiustificabile apparentemente, dimostri di essere in grado di scoprire il nerbo della mafia pontina. Nomi e cognomi. Quei nomi e cognomi che in parte senti talvolta appena sussurrare ma sui quali nessuno ha mai fatto ricerche.