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Magistratura e forze dell’ordine, da sole e senza l’aiuto di tutti i cittadini onesti, non ce la faanno mai a sconfiggere le mafie annidate ormai anche nei partiti e nelle istituzioni

LA MAGISTRATURA E LE FORZE DELL’ORDINE, DA SOLE, NON CE LA FANNO A SCONFIGGERE LE MAFIE. SE NON CI SARA’ UN SUSSULTO DI ORGOGLIO DA PARTE DI TUTTI I CITTADINI ONESTI, LA BATTAGLIA CONTRO LE MAFIE SARA’ PERSA

La Magistratura e le forze dell’ordine, da sole, non ce la faranno mai a sconfiggere le mafie. Se non ci sarà un sussulto di orgoglio da parte di tutti i cittadini onesti, la battaglia contro le mafie sarà persa.

Ecco perché noi da tempo sosteniamo che l’”antimafia del giorno dopo “ non paga.

Bisogna collaborare con le forze dell’ordine e con la magistratura, aiutandole nella battaglia contro la criminalità organizzata, segnalando ad esse i nostri “sospetti” su operazioni che si stanno facendo sul nostro territorio, nella nostra Regione, nella nostra città, nel nostro quartiere. Prima che queste operazioni vengano fatte, perché dopo, quando i buoi saranno scappati dalle stalle, non è più possibile, se non in casi sporadici, far niente.

Il tessuto sociale, economico, politico ed istituzionale è così inquinato che magistratura e forze dell’ordine non ce la fanno più a combattere un cancro che sta devastando il corpo del nostro Paese.

Debbono essere i cittadini perbene, quelli che hanno un minimo di sensibilità e di orgoglio, ad organizzarsi, uscendo da una posizione di inerzia che non è più tollerabile in una situazione drammatica qual’è quella in cui ci troviamo.

Se vogliamo salvare questo Paese, ognuno è chiamato a fare la sua parte.

Le mafie oggi sono diverse da quella che ancora il mondo dell’informazione ci presenta.

Le mafie oggi non sono più solamente quelle che ci vengono presentate con i Riina, i Provenzano, i Lo Piccolo, gli Schiavone e così via.

C’è una “borghesia mafiosa”, quella dei cosiddetti “colletti bianchi”, degli insospettabili, annidati nelle professioni, nei partiti, nelle stesse istituzioni, che è più pericolosa di quella “militare”.

Quando ci troviamo in presenza di un cambiamento di destinazione d’uso, di una variante di un Piano Regolatore Generale, bisogna sempre domandarsi il “perché “, a “chi giova”, chi si vuole favorire.

Quando si tratta di un grosso investimento, di un grande centro commerciale o di una grande lottizzazione, bisogna sempre chiedersi qual’è la “provenienza “ dei capitali che vengono investiti.

Purtroppo, continuiamo a registrare una posizione lassista da parte delle gente perbene, che si lamenta dell’attuale stato delle cose, ma che non fa assolutamente alcunché per evitare che l’intero Paese cada nelle mani delle mafie.

Questo non è più tollerabile perché, così continuando, questi cittadini saranno anch’essi responsabili di un avvenire buoi per gli stessi loro figli.