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“Mafiopoli e Tangentopoli: i due cancri italiani. Arrestato un geometra del Comune di Roma

Fermato con 70 mila euro in tasca, agevolava pratiche edilizie

ROMA – Lo hanno arrestato questa mattina all’alba per una mazzetta da 70mila euro per autorizzare lavori di ampliamento di un centro sportivo. Per gli inquirenti Domenico Giustini, il geometra a capo dell’Ufficio tecnico del X Municipio, a Roma, finito in manette con l’accusa di concussione é solo la punta di un iceberg di un sistema di corruzione più diffuso. Ed è per questo che l’inchiesta ,scattata alcune settimane fa dopo la denuncia di una delle vittime della concussione, proseguirà per cercare di individuare tutti i soggetti rimasti invischiata nella rete di tangenti. Al momento sono due le vittime individuate nel libro mastro sequestrato una ventina di giorni fa al dirigente del X Municipio, che amministra molti quartieri della periferia est di Roma, tra i quali Tuscolano e Cinecittà, con oltre 200mila abitanti. Giustini appuntava con precisione maniacale tutti i nomi e le voci di pagamento. Per lavori di ampliamento di un centro sportivo, lo Sporting Village Mediterraneo, nella zona del Tuscolano, il proprietario è stato costretto a sborsare circa 70 mila euro. Tangenti sono state richieste anche ad una coppia di coniugi per ottenere le autorizzazioni necessarie per dei lavori di ristrutturazione. Nell’inchiesta risultano indagati anche un dirigente della polizia municipale e un vigile urbano, entrambi in servizio al X gruppo. Secondo gli inquirenti a tirare le fila era Giustini, che lavora all’ufficio tecnico del X Municipio da una decina d’anni. Un “insospettabile” lo definiscono alcuni suoi colleghi che questa mattina se lo sono visti arrivare negli uffici di piazza Cinecittà con le manette ai polsi. Giustini è rimasto chiuso nel suo uffici con gli agenti di polizia per circa due ore, che hanno controllato vari documenti. Sposato e con figli, Giustini, 55 anni, conduceva una vita assolutamente anonima: nessun lusso, nessuna auto di grande cilindrata. “Questa storia ci ha choccato un po’ a tutti – assicura il presidente municipale Sandro Medici – Non credo che in questo Municipio ci sia un sistema organizzato del malaffare, credo invece, che siamo in presenza di un doloroso caso isolato”. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno, chiede “agli organi inquirenti, alla magistratura e a chi sta operando, di andare fino in fondo: vogliamo che tutte le mele marce presenti nei municipi e nei dipartimenti emergano perché non vogliamo funzionari infedeli”.
Marco Maffettone

(Tratto da ANSA)