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Mafie nel Trentino.In aumento le attività e le operazione di riciclaggio

Denaro della droga, cresce il riciclaggio
L’anno scorso 45 indagati per traffico, +33% i soldi sporchi
Tra metà 2013 e metà 2014 le indagini aperte in Trentino per
associazione a delinquere per il traffico di droga sono state 6 con
45 persone indagate. In rapporto alle dimensioni degli uffici
inquirenti, le iscrizioni di nuove indagini sono delle stesse
dimensioni di Milano o di Reggio Calabria. Non si tratta qui delle
numerosissime denunce per cessione o detenzione illecita di
droga, ma delle inchieste che riguardano la criminalità organizzata,
in primo luogo, per quanto riguarda lo spaccio, quella straniera. Ai
livelli superiori, però, spuntano connessioni con la ‘Ndrangheta e
con soggetti del mondo delle professioni e della finanza che
riciclano il denaro sporco. Tanto che le segnalazioni antiriciclaggio
l’anno scorso in Trentino hanno fatto un balzo del 33%.
È di sabato ( l’Adige di ieri) la conferma da parte del questore
Massimo D’Ambrosio dell’arrivo a Trento di rinforzi di polizia da fuori
città, «pattuglie di reparti di prevenzione del crimine» per far fronte
ad una situazione certo meno grave di metropoli come Roma e
Milano ma «da non sottovalutare». In testa alle preoccupazioni dei
cittadini, lo spaccio di droga e la prostituzione. Che però vanno al di
là della piccola criminalità e coinvolgono traffici di droga, di esseri
umani e di capitali. Come spiegano nelle loro ultime recenti
relazioni, aggiornate al primo semestre 2014, la Direzione
Nazionale Antimafia (Dna), la Direzione Investigativa Antimafia (Dia)
e l’Unità di Informazione Finanziaria (Uif) della Banca d’Italia .
In Trentino, ricorda la Dna, i procedimenti per il reato di associazione a delinquere finalizzata al
traffico di stupefacenti nei dodici mesi tra il luglio 2013 e il giugno 2014 sono stati 6 con 45
indagati. Nell’anno precedente erano stati 6 con 83 indagati. Il numero medio di nuove indagini
aperte per ogni magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) è vicino alla media
nazionale di 3,2, come le Dda di Reggio Calabria, Napoli, Milano, Genova, Venezia, Bari, Brescia,
meno di Roma o Bologna ma più di Palermo o Torino.
Le preoccupazioni trentine, spiega nella relazione sul distretto di Trento il magistrato Giovanni
Russo , consulente della Commissione parlamentare antimafia, sono riferite soprattutto alla
criminalità albanese e magrebina, «che da un lato sembrano essere in grado di sfruttare la
posizione territoriale per veicolare i flussi illegali di sostanze stupefacenti e, dall’altro, mettono a
frutto la risaputa capacità di stringere rapporti di collaborazione con i sodalizi di altre regioni». A
conferma di questo, nella relazione della Dia si precisa che nel primo semestre 2014 in regione
sono stati arrestati o indagati per reati associativi 33 stranieri, di cui 13 albanesi e 10 nordafricani.
Inoltre nell’ultimo anno, come già segnalato dal comandante provinciale della Guardia di Finanza
Fabrizio Nieddu ( l’Adige del 28 ottobre 2014), si registra sul mercato al dettaglio «un incremento
dell’attività di spaccio di diversi tipi di droga da parte di individui di etnia centroafricana
di
nazionalità nigeriana, ghanese, ivoriana e liberiana», giungendo anche a inedite collaborazioni
criminali con i gestori «storici» della piazza di Trento.
Ma la Dna non si ferma qui. Prima di tutto, mentre i sodalizi criminali kosovaroalbanesi
sono
specializzati nell’eroina e quelli nordafricani nelle droghe leggere, è la ‘Ndrangheta a ricoprire il
ruolo di protagonista nei circuiti globali della cocaina, in calo in Trentino nel 2014 ma non
scomparsa.
Inoltre la «perdurante vitalità del fenomeno» dipende anche dal ritardo con cui vengono
intercettate «le accumulazioni visibili delle ricchezze dei narcotrafficanti» e «i gangli finanziari
attraverso cui fluiscono ogni anno i circa 2030
miliardi di dollari che rappresentano il giro di affari
del narcotraffico», quello che la Dna definisce «il livello alto» del traffico di droga: soggetti collocati
13/4/2015 L’Adige
nel mondo delle professioni e della finanza. Nel primo semestre 2014, ci informa l’Uif di Bankitalia,
in Trentino ci sono state 217 segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio di denaro sporco,