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‘Mafie nel Lazio’: così i Travali, i Di Silvio e i Ciarelli si sono presi Latina

Presentato il rapporto dell’Osservatorio regionale sulla criminalità. “Nel capoluogo racket diffuso e sottomissione ai clan”

Elena Ganelli

21 ottobre 2022 13:17

A Latina esiste un racket diffuso e parassitario dove nessuno – né avvocati, né imprenditori, né commercianti – osa ribellarsi, al massimo chiede la mediazione di esponenti apicali delle mafie locali per recuperare il maltolto o evitare nuove estorsioni. E per mafie locali si intende i gruppi dei Di Silvio, dei Ciarelli e dei Travali. A raccontare la situazione della criminalità nel capoluogo pontino è il tradizionale ‘Rapporto mafie nel Lazio 2020-2021-1° semestre 2022’ presentato questa mattina a Roma alla presenza tra gli altri del presidente della Regione Nicola Zingaretti e del presidente dell’Osservatorio regionale sulla criminalità Giampiero Cioffredi.

La relazione mette in luce come il racconto della storia criminale degli ultimi decenni sia stato possibile, oltre che con le indagini, anche grazie alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, servite per “definire ruoli, legami e natura dei rapporti tra i clan e il contesto socio-economico di Latina”. Il documento evidenzia come i clan controllino il territorio e siano capaci di una “straordinaria forza intimidatrice che ha dato vita ad un racket pervasivo e continuato nel tempo”. Tanto che, come emerge anche da sentenze di procedimenti già conclusi “le persone offese non solo non hanno denunciato i fatti ma, citati come testimoni, non si sono presentati al processo spesso rendendo necessario l’accompagnamento coattivo ed hanno ritrattato le precedenti dichiarazioni palesemente intimiditi”.

Ma la forza di tali gruppi nel corso degli anni è anche diventata uno strumento per far funzionare meglio gli affari dei colletti bianchi e della criminalità economica di Latina. Le inchieste condotte dalla Direzione distrettuale antimafia hanno in effetti mostrato come in molti se ne siano serviti politici e imprenditori. Nella prima categoria figura l’ex consigliere regionale Gina Cetrone, arrestata con il marito e alcuni esponenti del clan Di Silvio per “un’estorsione ai danni di un imprenditore, una illecita concorrenza e una violenza provata in relazione ad alcune condotte assunte durante la campagna elettorale del 2016 a Terracina”. Il rapporto sottolinea inoltre come sia stato evidenziato “il ruolo svolto dalla Cetrone che aveva appaltato ai Di Silvio la campagna elettorale”. E non manca neppure un passaggio sui rapporti tra esponenti apicali della malavita organizzata e il presidente del Latina calcio Pasquale Maietta che aveva una forte influenza sull’attività amministrativa per le cariche politiche rivestite.

Le indagini hanno inoltre consentito di accertare il ruolo dominante dei Travali all’interno del carcere di Latina da dove erano anche in grado di gestire e controllare lo spaccio di droga.

Fonte:https://www.latinatoday.it/cronaca/mafie-lazio-travali-di-silvio-ciarelli-latina.html