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Mafie e droga a go go a Civitavecchia: E c’è ancora chi nega tutto!!!

I carabinieri hanno eseguito cinque ordinanze di custodia cautelare. In manette anche due fratelli affiliati ad una cosca mafiosa. Le indagini hanno subito una svolta con il ritrovamento di una pistola nel marzo scorso


CIVITAVECCHIA – Cinque arresti, un’intensa attività di indagine iniziata a novembre 2009 eproseguita fino a maggio 2010 e diversi indagati: questo l’esito dell’operazione ‘‘Figaro news 2010” condotta dai carabinieri della stazione di via Antonio da Sangallo, da quelli del Nucleo Operativo, in collaborazione con i colleghi di Busto Arsizio dove era ai domiciliari uno degli arrestati. Un’operazione anticriminalità organizzata che ha portato in manette proprio due personaggi legati ad una delle cosche sicule, operanti tra Ragusa e Catania. Si tratta dei fratelli Giuseppe (detto Pino) e Pietro Ruggiero, entrambi in carcere. Il primo, su cui tra l’altro pesa una condanna passata in giudicato per omicidio volontario ed associazione a delinquere di stampo mafioso, è stato arrestato nel corso di un blitz a Busto Arsizio: era ai domiciliari presso la propria abitazione che i carabinieri hanno circondato la notte scorsa, impedendo ogni possibile via di fuga. Anzi, hanno fatto irruzione nell’abitazione attraverso una sorta di bunker realizzato dal 44enne. Per lui, come per il fratello, arrestato a Santa Marinella, l’accusa è di ricettazione e detenzione di arma. Di detenzione d’arma deve rispondere anche il civitavecchiese Simone Verde, 22enne, in carcere però anche per detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente. Proprio dal sospetto di un vasto traffico di droga, in particolare di cocaina, sul territorio è nata tutta l’operazione «volta – ha spiegato il sostituto procuratore Elena Neri, che ha coordinato le indagini – proprio ad accertare, in collaborazione con la Direzione Centrale per i servizi Antidroga di Roma, questa attività di spaccio che aveva come punto di riferimento alcuni negozi di Civitavecchia». Negozi tra cui un barbiere da cui prende il nome l’intera operazione ‘‘Figaro’’. Poi le indagini subiscono una svolta con il rinvenimento di una pistola destinata, a quanto pare, agli ambienti della criminalità organizzata a cui appartengono due degli arrestati. Il 30 marzo 2010 viene arrestato Simone Verde: nella sua auto, abilmente occultata, è stata ritrovata la pistola. L’inchiesta si allarga, seguono pedinemanti, intercettazioni, un’intensa attività investigativa che porta non solo alla luce il traffico di droga, fatto di numerose e continuative cessioni di stupefacente. ma anche la presenza di questi due fratelli; armi e droga, quindi, che si intrecciano. Infine il blitz della notte scorsa che ha messo fine, al momento, a questa parte di indagine. «Siamo intervenuti a Busto Arsiszio – ha aggiunto il capitano della Compagnia dei Carabinieri di Civitavecchia Lorenzo Ceccarelli – poi altri 20 carabinieri con l’ausilio di due unità cinofile hanno operato tra Civitavecchia e Santa Marinella, eseguendo anche una serie di perquisizioni domiciliari e rinvenendo una decina di fiale di nandrolone, una sostanza dopante». Cinque, in totale, le ordinanze di custodia cautelare eseguite dai militari dell’Arma. Oltre ai tre arrestati e finiti in carcere, altri due civitavecchiesi sono stati fermati: si tratta di A.B. di 34 anni e di M.M. di 26 anni, sottoposti all’obbligo di dimora e accusati di concorso in spaccio di sostanza stupefacente. Le indagini, comunque, non possono dirsi ancora concluse.
CIVITAVECCHIA – Cinque arresti, un’intensa attività di indagine iniziata a novembre 2009 eproseguita fino a maggio 2010 e diversi indagati: questo l’esito dell’operazione ‘‘Figaro news 2010″ condotta dai carabinieri della stazione di via Antonio da Sangallo, da quelli del Nucleo Operativo, in collaborazione con i colleghi di Busto Arsizio dove era ai domiciliari uno degli arrestati. Un’operazione anticriminalità organizzata che ha portato in manette proprio due personaggi legati ad una delle cosche sicule, operanti tra Ragusa e Catania. Si tratta dei fratelli Giuseppe (detto Pino) e Pietro Ruggiero, entrambi in carcere. Il primo, su cui tra l’altro pesa una condanna passata in giudicato per omicidio volontario ed associazione a delinquere di stampo mafioso, è stato arrestato nel corso di un blitz a Busto Arsizio: era ai domiciliari presso la propria abitazione che i carabinieri hanno circondato la notte scorsa, impedendo ogni possibile via di fuga. Anzi, hanno fatto irruzione nell’abitazione attraverso una sorta di bunker realizzato dal 44enne. Per lui, come per il fratello, arrestato a Santa Marinella, l’accusa è di ricettazione e detenzione di arma. Di detenzione d’arma deve rispondere anche il civitavecchiese Simone Verde, 22enne, in carcere però anche per detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente. Proprio dal sospetto di un vasto traffico di droga, in particolare di cocaina, sul territorio è nata tutta l’operazione «volta – ha spiegato il sostituto procuratore Elena Neri, che ha coordinato le indagini – proprio ad accertare, in collaborazione con la Direzione Centrale per i servizi Antidroga di Roma, questa attività di spaccio che aveva come punto di riferimento alcuni negozi di Civitavecchia». Negozi tra cui un barbiere da cui prende il nome l’intera operazione ‘‘Figaro”. Poi le indagini subiscono una svolta con il rinvenimento di una pistola destinata, a quanto pare, agli ambienti della criminalità organizzata a cui appartengono due degli arrestati. Il 30 marzo 2010 viene arrestato Simone Verde: nella sua auto, abilmente occultata, è stata ritrovata la pistola. L’inchiesta si allarga, seguono pedinemanti, intercettazioni, un’intensa attività investigativa che porta non solo alla luce il traffico di droga, fatto di numerose e continuative cessioni di stupefacente. ma anche la presenza di questi due fratelli; armi e droga, quindi, che si intrecciano. Infine il blitz della notte scorsa che ha messo fine, al momento, a questa parte di indagine. «Siamo intervenuti a Busto Arsiszio – ha aggiunto il capitano della Compagnia dei Carabinieri di Civitavecchia Lorenzo Ceccarelli – poi altri 20 carabinieri con l’ausilio di due unità cinofile hanno operato tra Civitavecchia e Santa Marinella, eseguendo anche una serie di perquisizioni domiciliari e rinvenendo una decina di fiale di nandrolone, una sostanza dopante». Cinque, in totale, le ordinanze di custodia cautelare eseguite dai militari dell’Arma. Oltre ai tre arrestati e finiti in carcere, altri due civitavecchiesi sono stati fermati: si tratta di A.B. di 34 anni e di M.M. di 26 anni, sottoposti all’obbligo di dimora e accusati di concorso in spaccio di sostanza stupefacente. Le indagini, comunque, non possono dirsi ancora concluse.

(Tratto da CivOnline)