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Mafia: sequestrati 6 milioni a socio di Vito Ciancimino

Il Manifesto, Domenica 14 agosto 2016

Beni sfuggiti a una precedente operazione del 2013
Mafia: sequestrati 6 milioni a socio di Vito Ciancimino
Ezio Brancato si era occupato insieme all’ex sindaco della metanizzazione di Palermo e della rete di distribuzione del gas. Ad Andorra trovati depositi per 1,5 milioni

di Redazione Cronache

Sequestrati in due diverse operazioni della Guardia di finanza di Palermo oltre 6 milioni di euro in denaro, gioielli e immobili della famiglia di Ezio Brancato, socio di Vito Ciancimino nelle società che si erano occupate della realizzazione della rete di metanizzazione della Sicilia oltre che della distribuzione del gas nel capoluogo siciliano tra gli anni Ottanta e Novanta.

Andorra

Un primo sequestro è avvenuto nello Stato pirenaico di Andorra, dove sono stati trovati depositi per quasi 1,4 milioni di euro, oltre a cassette di sicurezza che contenevano 90 mila euro in contanti e preziosi per altri 70 mila. Si tratta di valori sfuggiti nel maggio 2013 alle misure disposte dal Tribunale di Palermo nei confronti degli eredi Brancato. A suo tempo – viene spiegato in una nota – le indagini avevano consentito di accertare che le attività di Ezio Brancato nel Gruppo Gas erano controllate e favorite da Vito Ciancimino e Bernardo Provenzano. Nel gennaio 2004 la società era stata venduta alla multinazionale spagnola Gas Natural per oltre 115 milioni di euro, di cui circa 47 milioni pagati alla moglie e alle due figlie di Brancato.

 

 

Collaborazione

Per la prima volta nella storia di Italia e Andorra – sottolinea la Guardia di finanza- le autorità dei due Paesi hanno collaborato consentendo di localizzare i valori della famiglia Brancato nel Principato, portando alla luce conti correnti e cassette di sicurezza intestati a terze persone e società di comodo.

 

Prestanome

Il secondo sequestro è stato applicato nei confronti della moglie e delle figlie di Ezio Brancato su disponibilità finanziarie pari a circa 4,7 milioni di euro, riguardanti operazioni avvenute fra quest’ultimo e Gianni Lapis, noto prestanome di Vito Ciancimino, oltre a beni immobili valutati 500 mila euro, tra i quali un appartamento a Palermo e quattro terreni a Balestrate e Partinico.