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Mafia, chiesta condanna per ex Fratelli d’Italia: “Ha agevolato clan garganico”. A Manfredonia sostiene maggioranza

Di Francesco Pesante 22 Marzo 2023 APERTURA

I pm della Dda Luciana Silvestris ed Ettore Cardinali hanno invocato una pena di un anno e 10 mesi per Adriano Carbone, consigliere comunale in riva al golfo. Il politico è tra gli imputati di “Omnia Nostra”

Un anno e 10 mesi è la pena invocata dai pm della Dda per Adriano Carbone, consigliere comunale di Manfredonia imputato in “Omnia Nostra”, maxi processo al clan mafioso garganico Lombardi-Scirpoli. La vicenda crea notevoli imbarazzi in riva al golfo: Carbone, estromesso da Fratelli d’Italia dopo il blitz, è ora indipendente ma continua a presenziare agli eventi del partito (lo scorso 7 marzo sono apparse foto di un evento di Fdi sui social con il politico in prima fila) e, soprattutto, sostiene la maggioranza guidata dal sindaco Gianni Rotice. Circostanze a dir poco inopportune in un Comune sciolto per mafia nel 2019. È proprio su queste ambiguità, infatti, che si fondano strumenti come interdittive e scioglimenti che non necessitano del vaglio giudiziario né dell’esistenza di reati perseguibili.

Nel caso di Carbone, invece, pende anche il rischio di una condanna penale. Il politico è infatti accusato di aver agevolato il clan garganico. Di rilievo le conversazioni intercettate fra Antonio Zino, per cui sono stati chiesti 12 anni e 8 mesi per mafia ed estorsione, e il suo consulente commercialista (Carbone) in merito all’avvio di una società (una paninoteca poi raggiunta da interdittiva antimafia, ndr) e alla necessità che parte dell’investimento derivasse da entrate almeno in apparenza legali. Il tenore delle intercettazioni tra i due non avrebbe lasciato spazio a ragionevoli interpretazioni alternative: Carbone avrebbe infatti suggerito a Zino i possibili stratagemmi finalizzati a eludere eventuali misure patrimoniali derivanti da indagini giudiziarie, mediante individuazione di una somma di denaro da impiegare per l’investimento iniziale che possa giustificarsi come apparentemente ‘pulita’. Carbone intercettato: “Il problema nostro è giusto a dichiarare ad aprire, come abbiamo fatto per aprire, i soldi dove gli abbiamo presi, se noi riusciamo a fare questi passaggi qua dopo problemi non ne abbiamo”. 

Fonte:https://www.immediato.net/2023/03/22/mafia-chiesta-condanna-per-ex-fratelli-ditalia-ha-agevolato-clan-garganico-a-manfredonia-sostiene-maggioranza/