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Mafia Capitale, le reticenze in aula di Micaela Campana, deputata Pd.Ha chiesto lei a Salvatore Buzzi di finanziare la campagna elettorale di Matteo Renzi, fornendogli l’iban del pd. È stata lei a chiedere favori a uno dei presunti capi di Mafia Capitale. Ancora lei a fare da tramite con Filippo Bubbico, viceministro dell’Interno, per sbloccare una gara vinta dalla coop Eriches

Il Corriere della Sera, Martedì 18 Ottobre 2016

Mafia Capitale, le reticenze in aula di Micaela Campana, deputata Pd
La responsabile del Welfare per il pd viene richiamata più volte dalla corte a dire la verità» peri suoi tanti «non ricordo» nei rapporti con Salvatore Buzzi, documentanti invece dalle telefonate e gli sms

di Fulvio Fiano e Ilaria Sacchettonidi

Ha chiesto lei a Salvatore Buzzi di finanziare la campagna elettorale di Matteo Renzi, fornendogli l’iban del pd. È stata lei a chiedere favori a uno dei presunti capi di Mafia Capitale. Ancora lei a fare da tramite con Filippo Bubbico, viceministro dell’Interno, per sbloccare una gara vinta dalla coop Eriches. Micaela Campana, parlamentare Pd e componente della segreteria del partito, entra da testimone nell’aula bunker di Rebibbia e ne esce sotto il peso dei ripetuti avvertimenti del presidente del tribunale, Rosanna Ianniello, a «dire la verità». Troppe reticenze e dimenticanze smentite dai fatti: la posizione della 39enne delegata al Welfare per i Dem sarà rivalutata a fine processo. I legali di Buzzi, Alessandro Diddi e Pier Gerardo Santoro, la mettono alle strette e alla fine si dicono «molto soddisfatti».

L’iban del pd
Gli avvocati portano in aula gli sms estratti dai brogliacci delle intercettazioni in cui Campana manda a Buzzi le indicazioni per i versamenti. Non ci sono illeciti (il finanziamento alla campagna del premier era già noto) ma sembra in difficoltà quando le viene chiesto di ricostruire la circostanza. Mentre sulle richieste di soldi per Daniele Ozzimo, assessore nella giunta Marino (già condannato in abbreviato a due anni e due mesi per corruzione), spiega così il suo interessamento presso Buzzi: «Daniele era mio marito e io all’epoca non avevo incarichi pubblici». I contatti dimostrano però la sua insistenza, tanto che Buzzi si era sfogato con Simone Barbieri, collaboratore della stessa Campana, dedicando anche a lei la metafora della «mucca che per essere munta deve mangiare».

Traslochi e assunzioni
Un’altra serie di messaggi e brevi telefonate resa pubbliche ieri per la prima volta, documenta le continue richieste di favori. Il 20 dicembre 2013 «Campana — annotano i carabinieri del Ros — chiama Buzzi e riferisce che a Colli Aniene devono sgomberare un appartamento da alcuni immigrati». Buzzi si mette a disposizione e viene contattato da Nicolò Corrado, cognato della politica pd e a sua volta consigliere nel IV Municipio. Il 22 gennaio 2014 Emilio Gammuto, collaboratore di Buzzi, riceve invece una richiesta per un trasloco dallo staff di Campana. Gammuto chiede a Buzzi di far presente che non sono attrezzati per questi lavori. Buzzi dice a un altro suo collaboratore di non dare seguito alla richiesta di incontro di Campana e Mario Ciarla, già vicepresidente del consiglio Regionale (pd) «perché non vogliono pagare». Il 18 ottobre 2013, infine, i carabinieri annotano che Buzzi chiama un uomo e gli dice che non potrà andare all’appuntamento con Campana ma che «lui può andare perché sicuramente (Campana, ndr) vorrà dargli qualche nominativo da assumere». Quando in aula le viene contestato tutto questo, Campana si trincera dietro altri «non ricordo» e quando le leggono i testi degli sms cerca di giustificarsi: «Quei favori non erano per me».

La gara bloccata
Su un altro episodio la difesa di Buzzi ottiene anche la solidarietà del pm Luca Tescaroli. È la gara per il Cara di Castelnuovo di Porto, che la Eriches si è aggiudicata ma che la prefettura ritarda a rendere operativa per le ostruzioni della rivale Axilium. È allora Buzzi a contattare Campana per chiederle di intervenire sul viceministro dell’Interno Filippo Bubbico. «Non ricordo» abbozza Campana. Ma all’epoca aveva risposto a Buzzi con trasporto: «Bacio grande capo».