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”MADDALONI. L’omertà degli imprenditori e le bocche cucite anche quando non rischiavano nulla.”( da Casertace) TUTTI PARLANO DI LEGALITA’ E DELLA NECESSITA’ DI UNA GIUSTIZIA “PIU’ GIUSTA” MA SONO POCHI COLORO CHE HANNO IL CORAGGIO DI DENUNCIARE E DI CONFERMARE NELLE AULE DI GIUSTIZIA LE ACCUSE NEI CONFRONTI DI MALFATTORI E MAFIOSI.L’OMERTA’ DELLA MAGGIOR PARTE DELLA GENTE,BRODO DI COLTURA CHE STA ALLA BASE DEL POTERE MAFIOSO

DA CASERTACE .MADDALONI. L’omertà degli imprenditori e le bocche cucite anche quando non rischiavano nulla. Duro attacco del giudice ai titolari del bowling e del noto BAR LOMBARDI: “Non hanno detto cose vere”

MADDALONI – Non avrebbero dovuto neppure denunciare le estorsioni subite, visto che al tempo in cui le subirono, decisero di non farlo. E tutto sommato nessuno poteva consentirsi di biasimare questi imprenditori più di tanto, visto e considerato che la maggior parte dei boss e molta parte della manovalanza criminale degli esattori del clan erano pericolosamente a piede libero.

Ma qui non si trattava di denunciare, ma solo di confermare l’evidenza, cioè di confermare quello che i capi della camorra di Maddaloni, divenuti collaboratori di giustizia, avevano messo nero su bianco in diversi interrogatori resi ai magistrati della direzione distrettuale antimafia.

Insomma, non occorreva un grandissimo atto di coraggio in considerazione del fatto che anche il 90% degli esattori e di quella manovalanza di cui parlavamo prima non era più in grado di offendere e quelli che erano fuori non avevano più quei punti di riferimento di tipo gerarchico in grado di fornire a loro un sistema organizzativo attraverso cui pianificare e realizzare i loro crimini.

Ripetiamo: non occorreva un atto di coraggio, ma solo una dimostrazione di apprezzare, di amare questa nuova libertà acquisita, cioè la libertà di denunciare chi ha compiuto una violenza o un sopruso ai tuoi danni. Una denuncia senza rischiare granchè. E invece, sia Alessandro Di Francesco proprietario del bowling di via Nazionale Appia, nella frazione di Montedecoro, sia soprattutto i proprietari e i titolari dei due bar Lombardi, cioè della bouvette all’interno della clinica San Michele e di quello notissimo ubicato in via Forche Caudine, continuano ostinatamente a dire il falso davanti alla legge.

E questa non è una nostra affermazione. E’ il giudice chiamato a tradurre in atti esecutivi le indagini e le richieste formulate dalla dda a metterlo nero su bianco.

Di Francesco non supera tutti i limiti come poi farà la signora Lombardi e quantomeno deve ammettere di aver pagato tangenti alla camorra, prima delle feste comandate per diversi anni ma nel momento in  cui è chiamato a far i nomi degli esattori, alza un autentico muro di gomma. Non solo dice di non ricordare nemmeno le facce, non solo afferma che siccome cambiavano sempre, lui non se ne ricorda nemmeno uno, ma, fatto, a nostro avviso di inaudita gravità, rifiuta come pochissimi testimoni hanno osato fare, di prendere visione dell’album fotografico sottopostogli da chi lo sta interrogando.

Ancora peggiore è il comportamento della signora Angela Lombardi, 48enne amministratrice delle due attività principali di famiglia in quanto amministratrice della società ACL srl, che gestisce la bouvette alla clinica San Michele, e Le prelibatezze di Lombardi, proprietaria del famoso e conosciutissimo bar di va Forche Caudine.

Angela Lombardi nega tutto. Dice di non aver mai subito richieste dalla criminalità. Nega l’evidenza di quello che i boss pentiti affermano al punto che il giudice chiude, come si diceva, il suo interrogatorio con la seguente affermazione: “E’ di tutta evidenza che i citati imprenditori(si riferisce anche a Di Francesco, n.d.d.) hanno fornito dichiarazioni non rispondenti al vero!”.

E allora quando Casertace parla di una mentalità, di un modo di relazionarsi al settore criminale che non è semplicemente quello della vittima che subisce per paura la legge violenta del carnefice, ma è anche un qualcosa che assomiglia a una forma di solidarietà, seppur in senso lato, ci riferiamo proprio a interrogatori come questi.

Sono decine e decine gli imprenditori di Maddaloni, che pur rischiando poco o niente, hanno fatto scudo negando tutto.

G.G.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PUBBLICATO IL: 19 luglio 2016 ALLE ORE 17:36