MADDALONI – E’ una teoria lunghissima di imprenditori, con una densità, forse, addirittura superiore a quella registratasi nell’agro aversano ai tempi in cui il clan dei casalesi era potentissimo.
Centinaia di aziende, avvicinate e minacciate con un sistema perfetto di riconoscibilità da parte dei clan di Maddaloni. Nomi noti e noti meno noti. Quello che citiamo oggi è sicuramente molto noto inconsiderazione del fatto che il marchio Tramontano è molto conosciuto.
Ed è proprio questo imprenditore Carmine Tramontano a raccontare davanti agli uomini dell a polizia giudiziaria, delegati dalla dda, i tormenti dell’estorto che inizia dai tempi della lira, da quando a Maddaloni comandava Amoroso. Tramontano fu portato in una casa di via Ponte Carolino dove fu ricevuto (si fa per dire) da 4, 5 persone capi, sottocapi e sgherri della camorra locale, Amoroso in testa. Gli furono chiesti 10 milioni delle vecchie lire, si accordarono per 2 milioni versati nelle canoniche scadenze di Pasqua, Ferragosto e Natale.
Poi Amoroso fu ucciso ma siccome la camorra è una cosa regolata sul sistema dei capi pro tempore al comando arrivò Antonio Farina, poi pentitosi, e la tangente chiesta a Tramontano fu di 1000 euro per volta nelle tre scadenze. In tutto 3 mila euro perchè – così gli disse Antonio Farina- ognuno aveva i suoi crucci con l’avvento dell’euro e dunque due milioni di lire erano una “cifra i
PUBBLICATO IL: 7 settembre 2016 ALLE ORE 20:48
fonte:www.casertace.net