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Ma perché nessuno indaga sui proprietari pontini dei camion dei quali Carmine Schiavone ha fornito le targhe? Si dice che essi, oltre ad aver trasportato rifiuti tossici, abbiano svolto attività anche nel Porto di Gaeta? Di che tipo? Per conto di chi? Perché essi non sono stati interrogati finora da chicchessia?

Lo Stato vuole fare o no la lotta alle mafie in provincia di Latina ,”provincia di Casale”……….???????????
Siamo davvero sconcertati di fronte a tanta inerzia degli apparati investigativi locali…………

Relazioni,rapporti,informative degli organismi istituzionali centrali – quindi non nostri ,considerati i soliti rompiscatole – ci descrivono la provincia di Latina ed il basso Lazio come un territorio completamente infiltrato dalle mafie.
Mafie militari con sospetti di robusti collegamenti con pezzi della politica e delle stesse istituzioni.
“Provincia di Casale”,insomma,sotto ogni punto di vista .
Bene,ma mentre da una parte si consumano fiumi di inchiostro per descriverci una situazione agghiacciante e,a nostro avviso,sempre più irrecuperabile,dall’altra non ci risulta,ad oggi – se si escludono alcune attività da parte delle DDA di Napoli e da quando a Roma é arrivato il Procuratore Pignatone anche di quella della Capitale – alcuna iniziativa significativa da parte degli apparati investigativi e giudiziari pontini sul versante della lotta alle mafie.
Stiamo invocando da tempo la codelega alle Procure ordinarie di Latina , Cassino e del Lazio in materia di procedimenti di cui al 416 bis,come si fa da sempre in Campania,proprio per stimolare tutti gli apparati dello Stato ad impegnarsi su questo fronte,ma non abbiamo mai avuto alcun riscontro,purtroppo..
Il risultato di questa gravissima defaillance é sotto gli occhi di tutti:
un’economia nella mani di soggetti ed imprese quasi tutti provenienti da oltre Garigliano che hanno – dopo aver quasi del tutto espulso l’imprenditoria e l’occupazioni locali – investito ed investono tutti i giorni montagne di capitali sulla cui provenienza,quasi mai accertata,gravano molte ombre;
una politica e le stesse istituzioni affollate da elementi provenienti da altre regioni ,alcuni dei quali,candidandosi alle elezioni amministrative, dispongono,peraltro,di vasti bacini di voti da parte di eserciti di loro corregionali ai quali sono state rilasciate a migliaia le residenze anagrafiche nei comuni pontini ma che non vi abitano.
Nessuno che si sia mai preoccupato di verificare se esiste o meno un fenomeno di “voto di scambio” a favore di soggetti collegati alle organizzazioni della camorra,come sarebbe legittimo sospettare,e se le migliaia di richieste di residenze siano fondate o fasulle.
C’é da domandarsi a questo punto a cosa servono quelle Relazioni della DNA,della DDA,della Procura Generale della Corte di Appello e di quanti altri se,poi,ad esse non si dà alcun seguito rivitalizzando gli apparati locali della Stato che continuano a restare inerti di fronte all’occupazione totale del territorio da parte delle organizzazioni criminali.
Carmine Schiavone ha reso noto nel 96 a Latina che …c’erano una trentina di ” soldati” al servizio dei Casalesi in provincia di Latina e nel Basso Lazio ed ha fornito fra l’altro alla Commissione speciale parlamentare l’elenco delle targhe dei camion degli autotrasportatori di Itri e pontini che avrebbero scaricato fusti tossici.
Perché nessuno ha indagato per identificare gli uni e gli altri ??????????????????……….
Aspettiamo da qualcuno una risposta!