MA LA FINISCANO DI DIFENDERE L’INDEFINIBILE
Ne abbiamo sentite e lette di tutte.
“Pezzi deviati dello Stato”, “patacche”, “montature mediatiche” e chi più ne ha più ne metta.
Oggi vengono fuori… “dossier” che sarebbero stati redatti per smontare le accuse di forze dell’ordine, funzionari di Prefetture, del Ministero dell’Interno e quanti altri.
Dossier che proverebbero l’esistenza di… un disegno perverso di… ” pezzi deviati dello Stato”, tutti impegnati a ledere l’immagine di Fondi e dell’intera comunità.
“Pezzi deviati dello Stato” sarebbero, secondo costoro, i carabinieri, i poliziotti, i finanzieri, i prefetti e funzionari del Ministero dell’Interno che hanno redatto i rapporti della Commissione di accesso e tutti gli altri autori di relazioni ed informative alla Magistratura.
E lo stesso Ministro dell’Interno che ha fatto propri quei rapporti, li ha sottoscritti e li ha trasmessi al Consiglio dei Ministri chiedendo lo scioglimento dell’Amministrazione Comunale di Fondi per condizionamenti mafiosi.
Ministro dell’Interno che non si è pentito di quello che ha fatto ed che ha confermato l’altra sera a Lucia Annunziata che secondo il suo parere “l’amministrazione di Fondi andava sciolta”.
Tutte “ patacche”, insomma, quelle redatte dagli investigatori, finalizzate a screditare una città, la sua comunità e quella dell’intero territorio.
Ma finiamola!
Il problema è un altro e riguarda la responsabilità, soggettiva od oggettiva, di tutti coloro che hanno consentito che la situazione si incancrenisse, nel tempo, senza far nulla.
Nessuno ha visto, nessuno sapeva che a Fondi, come nell’intero territorio circostante e nell’intera provincia di Latina, la situazione fosse come la descrivono da anni i rapporti della Direzione Nazionale Antimafia, della DIA e di tutti gli altri organismi centrali investigativi e giudiziari.