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Ma cos’é che non funziona al Servizio Centrale Protezione del Ministero dell’Interno ?

La questione dei Testimoni di Giustizia coniugi Grasso-Franzé e l’intervento dell’Associazione Caponnetto.Siamo basiti.

 

 

Associazione Nazionale  per la lotta contro le illegalità e le mafie

“Antonino Caponnetto”

“Altro” ed “Alto”

 

www.comitato-antimafia-lt.org                                 info@comitato-antimafia-lt.org

ass.caponnetto@pec.it

 

Tel. 3470515527

 

 

On.Marco Minniti

Ministro dell’Interno

ROMA

 

Sen.Filippo Bubbico

V.Ministro dell’Interno

ROMA

 

On.Rosy Bindi

Pres.Comm.Parl.Antimafia

ROMA

 

Dr.Nicola Gratteri

Procuratore Capo

Procura della Repubblica

 

CATANZARO

 

 

 

 

 

Oggetto:  COMUNICAZIONE GRASSO-FRANZÈ .-Testimoni di Giustizia

 

 

La scrivente Associazione Nazionale

 

PREMETTE QUANTO SEGUE:

 

 

–          I   coniugi Grasso,Testimoni di Giustizia, ci riferiscono che in data 24.08.2017, è stato loro notificato il dettaglio delle trattenute nonché la sospensione dell’erogazione dell’assegno di mantenimento  a seguito del preteso arbitrario abbandono del domicilio protetto;

–          In data 02.08.2017 i Grasso sono stati diffidati dagli agenti del servizio di protezione  -tra i quali Della Vedova- i quali hanno notificato la diffida a rientrare in località protetta perché non autorizzati.

Contestualmente sono stati avvisati che a causa del mancato rientro dal 13.07.2017 in località protetta saranno trattenuti gli assegni di mantenimento nonché gli importi relativi al fitto dell’alloggio in località protetta.

In tale occasione i Grasso hanno rappresentato: 1) di aver più volte comunicato al Servizio di Protezione, come alla DDA di Catanzaro, in data 08.06.2017, 10.07.2017 e 13.07.2017 l’intenzione di recarsi in località d’origine per presenziare alle udienze nonché per le note ragioni; 2) di non essere in località protetta in quanto convocati dalla DDA di Catanzaro in data 18.07.2017 e successivi per affiancare i magistrati nelle attività di indagine; 3) di essersi  allontanati in data 13.07.2017 per adempiere agli impegni giudiziari e che erano in località d’origine su invito della stessa DDA di Catanzaro.

–          Nella medesima occasione i Grasso hanno inoltrato documentazione attestante gli impegni giudiziari del 18, 20, 25 e 31 luglio c.a., salvo ulteriore valutazione da parte della DDA di Catanzaro;

–          Con tale comunicazione si chiedeva e diffidava il Ministero e la DDA: 1) di contattare il Servizio Centrale di Protezione comunicando la necessità di permanenza il località d’origine dei Grasso per le attività d’indagine, al fine di evitare il rientro, nonché la sospensione di ogni contributo; 2) diffidare il Servizio dal prendere ogni provvedimento in quanto i Grasso stanno adempiendo ai doveri cui sono obbligati, allegando ogni documentazione necessaria; 3) prendere ogni provvedimento ritenga opportuno contro il Servizio di Protezione Centrale.

–          In data 05.08.2017, tramite posta certificata, è stata inoltrata al Ministero ed alla DDA di Catanzaro la richiesta di autorizzazione, anche questa rimasta inevasa, a trascorrere il periodo che va dal 01.08.2017 al 31.08.2017 in località d’origine.

 

– Il Verbale di notifica del 24.08.2017 riporta che i Grasso hanno debiti registrati in banca dati pari a € …..-Franzè e ….-Grasso;

– In data 12.05.2017 veniva comunicato dal Servizio Centrale di Protezione che i coniugi Grasso avevano una posizione debitoria di € …..-Franzè- e di €…..–Grasso;

–  In data 03.08.2017 i Grasso-           a seguito delle notizie apparse su tutte le testate giornalistiche dell’11.07.2017 “sottrazione fondi ai testimoni di giustizia” ritenendo necessario che il Servizio delucidasse in modo preciso e puntuale le motivazioni degli ammanchi, hanno chiesto: 1) quale sia la situazione debitoria; 2) quale sia il debito residuo; 3) produrre l’estratto conto della pretesa situazione debitoria ex artt. 22 e segg. della L. 07/08/1990 n. 241 e s.m.e.i., rimasta inevasa.

CONSIDERATO CHE:

.

– I coniugi Grasso hanno in ogni occasione informato e più volte comunicato a tutte le autorità  -08.06.2017, 10.07.2017 e 13.07.2017- la necessità di rientro in località d’origine, e che nessuna risposta è pervenuta ai richiedenti;

– I Grasso non si sono mossi dalla località protetta arbitrariamente in quanto hanno motivato le ragioni dell’allontanamento e che queste sono state giustificate per tabuas dalla documentazione della DDA di Catanzaro della cui veridicità il Sevizio può chiedere direttamente agli uffici preposti;

– I Grasso terminati gli impegni giudiziari del 18, 20, 25 e 31 luglio c.a., salvo ulteriore valutazione da parte della DDA di Catanzaro, come ogni anno hanno formulato apposita richiesta di trasferimento per il periodo estivo in località d’origine.

– Ci riferiscono i Grasso che gli Uffici invece di esaminare gli atti da loro esibiti e le dichiarazioni, effettuate in occasione delle notifiche, seguono una linea persecutoria piuttosto che di protezione e supporto a chi è già stato vittima di estorsione.

Infatti, il Servizio non ha tenuto conto, né si è documentato circa la veridicità delle dichiarazioni rese in occasione della diffida di rientro in località protetta né delle successive comunicazioni.

– Non esiste alcun verbale e o sopralluogo che attesti da parte del Servizio Centrale di Protezione  l’asserita violazione.

– E’ il Servizio Stesso ad essere inadempiente non avendo dato risposta a nessuna delle istanze formulate dai Grasso e perciò la sospensione dell’assegno di mantenimento è illegittimo.

 

– In data 12.05.2017 veniva comunicato dal Servizio centrale di Protezione che i coniugi Grasso avevano una posizione debitoria di €…. -Franzè- e di €….. -Grasso;

– Il dettaglio delle trattenute notificato il 24.08.2017 riporta che i Grasso hanno debiti registrati in banca dati pari a €….-Franzè e,…. -Grasso, tuttavia in data 12.05.2015 tale dettaglio era nettamente inferiore e non si comprendono le risultanze in quanto: 1) i Grasso mi riferiscono che sono state effettuate in questi tre mesi trattenute sull’assegno di mantenimento per cui la posizione debitoria andrebbe ad estinguersi piuttosto che ad aumentare; 2) mi riferiscono i Grasso che le fatture relative all’acqua 3 e 4 periodo 2016- enel gas nov 2014/ aprile 2017-fattura acqua del 13.04.2017- Elettricità 5-6 bim 2017 -Gas dicembre 2017 sono state tutte saldate; 3) al 12.05.2017, volendo credere a quanto prospettato dal Servizio, si era già a conoscenza della posizione debitoria e di conseguenza il Servizio o non ha voluto comunicare altro ai Grasso o l’istruttoria compiuta su tali debiti è del tutto erronea.

Inoltre, non si comprende come sia stato imputato alla sig.ra Franzè l’enel gas novembre 2014 quando il nucleo familiare non era nella località indicata! Ciò documenta e sostiene il difetto istruttorio in cui è incorsa la P.A. nel computo della posizione debitoria.

–          Non  si comprende perché il Servizio intenda trattenere i canoni locatizi dal 13.07.2017 al 31.08.2017, quando dal 13.07.2017 hanno ottemperato ai doveri del loro status presenziando presso la DDA di Catanzaro mentre il Servizio ha trascurato i propri obblighi non fornendo alcuna risposta dal 03.08.2017all’autorizzazione a rimanere in località protetta per il periodo estivo.

Tutto ciò premesso e considerato la scrivente Associazione

INVITA

–          Il Servizio Centrale di Protezione: 1) ad annullare in autotutela la sospensione dell’erogazione dell’assegno di mantenimento;  2) a confutare per tabulas la documentazione attestante l’arbitrario allontanamento dalla località protetta; 3) dall’adottare la sospensione dell’erogazione del contributo mensile e le prospettate trattenute in quanto erronee, ingiustificate e non dovute; 4) a provare per tabulas ( fatture insolute enel gas acqua) il debito dei Grasso.

–          La DDA di Catanzaro a prendere provvedimenti nei confronti del Servizio Centrale di Protezione per l’illegittimità della sospensione del contributo mensile e delle pretestuose trattenute con ogni mezzo ritenuto opportuno.

 

DistintI  saluti

 

IL SEGRETARIO NAZIONALE

Dr.Elvio Di Cesare

 

Roma ,14.9.2017