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Luigi Ilardo ucciso per salvare il ”sistema criminale integrato”

Luigi Ilardo ucciso per salvare il ”sistema criminale integrato”

AMDuemila 11 Maggio 2021

L’assassinio di Luigi Ilardo non venne dettato solo dal mero proposito di vendetta di Cosa Nostra, ma è stato lo scopo di una strategia, in cui al suo interno si sono mossi anche elementi infedeli delle istituzioni. Ma perché venne ucciso il confidente del colonnello Michele Riccio?
Che pericolo rappresentava per i suoi carnefici?
Sono solo due delle domande a cui hanno risposto gli ospiti dell’evento on-line organizzato sulla pagina Facebook di
AntimafiaDuemila in cui è stato presentato il libro “Luigi Ilardo. Omicidio di Stato” edito da Chiarelettere.
L’incontro ha visto la partecipazione di
 Giorgio Bongiovanni, direttore della testata giornalistica on-line AntimafiaDuemila, Sonia Tabita Bongiovanni direttrice del movimento culturale artistico Our Voice, Luana Ilardo, figlia di Luigi e Anna Vinci, scrittrice del libro.
Ha moderato l’incontro
Aaron Pettinari caporedattore di AntimafiaDuemila.

Le rivelazioni di Ilardo potevano abbattere il sistema
L’omicidio del confidente del colonnello dei carabinieri
Michele Riccio fu un “azione preventiva” poiché se “Ilardo avesse detto quello che sapeva, noi oggi avremmo potuto vedere la fine del ‘sistema criminale integrato’ e di Cosa Nostra”. Sono state queste le parole con cui Giorgio Bongiovanni è intervenuto nel dibattito, sottolineando che “coloro che hanno deciso la morte di Ilardo sono ancora al comando dell’Italia”.
Il confidente dei carabinieri – ucciso il 10 maggio 1996 a Catania – infatti era una delle voci più dirompenti “dopo Buscetta” e
“avrebbe finito per scoperchiare il vaso di Pandora” facendo uscire alla luce “il pezzo più nero della Storia d’Italia” che ha visto come protagonisti “persone dei servizi segreti” legati a doppio filo con uomini d’onore sia di ‘Ndrangheta e Cosa Nostra.
Uno degli episodi più significativi che hanno riguardato Ilardo fu quando davanti a
 Mario Mori disse “molti attentati che sono stati addebitati a cosa nostra sono stati commessi dallo Stato e voi (riferendosi a Mori) lo sapete”.
Quattro giorni dopo venne ritrovato cadavere.
E poi il collaboratore di giustizia
Nino Giuffrè durante il processo Mori-Obinu disse che c’erano stati degli “spifferi” all’interno del tribunale di Caltanissetta e che da lì la voce si sarebbe sparsa per poi arrivare fino alle orecchie di Provenzano. Queste voci fecero capire al latitante che Ilardo stava collaborando e che poteva “rivelare cose che nessun collaboratore di giustizia ci poteva dire”, ha concluso Bongiovanni.

Luana Ilardo: “Mio padre è caduto perché ha toccato i fili dell’alta tensione”
La corte di Cassazione ha già stabilito con sentenza definitiva chi sono i mandanti e gli esecutori materiali dell’omicidio di Luigi ma ancora oggi non sappiamo molto sui cosiddetti ‘mandanti a volto coperto’ che hanno orchestrato l’omicidio.
“Mio padre perché non venne ucciso dalla mafia quando fece arrestare i mafiosi ma quando arrivò a toccare i fili dell’alta tensione” ha detto Luana e che “la sua scalata all’interno di Cosa Nostra l’ha fatta perché sapeva benissimo che solo così poteva portare gli inquirenti da Provenzano”.
Certamente la perdita di un padre è sempre un evento traumatico specialmente quando non si sa tutta la verità.
“Abbiamo subito violentemente i pregiudizi e l’abbandono delle persone – ha detto Luana – e delle istituzioni” ma nonostante tutto il dolore mi “auguro di essere la più degna rappresentante di mio padre”.
E poi ancora,
“quando siamo andati a manifestare contro l’abolizione del carcere ostativo a Palermo ho sentito una delle più belle frasi che siano mai state pronunciate: ‘Io dico alla mafia che ci prenderemo i vostri figli’. A me personalmente mi ha toccato molto perché è questo che dobbiamo fare” impegnatici per affidare ai giovani “un’altra visione, un’altra prospettiva”.
Con il libro la penna di
Anna Vinci riesce a trasmettere il vissuto di Luana, proponendoci Luigi non solo nella veste di confidente giudiziario ma anche di uomo e di padre, “non è stato facile perché l’amore non ti fa essere critico” ha detto Anna “però voglio augurare a Luana, con il cuore di una madre che con questo libro lei trovi un po’ di pace”.

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Fonte:https://www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/309-topnews/83741-luigi-ilardo-ucciso-per-salvare-il-sistema-criminale-integrato.html