Cerca

Luigi Cesaro, il gip dice no all’ex senatore: ​«Confermati gli arresti domiciliari»

Il giudice: «Poco credibile l’affermazione di avere preso le distanze da Sant’Antimo».

Venerdì 11 Novembre 2022, 23:57 – Il Mattino

«Le dichiarazioni rese in sede di interrogatorio sono apparse poco credibili, a partire dall’affermazione di aver preso le distanze da Sant’Antimo, circostanze quest’ultima che appare smentita anche dal fatto che la sua residenza anagrafica è sempre rimasta ferma al suo comune di origine». Parte da questo assunto il provvedimento con il quale il gip Maria Luisa Miranda ha detto no alla richiesta di Luigi Cesaro (ex senatore di Forza Italia) di ottenere la revoca degli arresti domiciliari, in vista del divieti di dimora in Campania. Una richiesta avanzata di recente dai suoi difensori e respinta dal gip, con tanto di parere negativo della procura di Napoli.

È un nuovo step dell’inchiesta a carico dei fratelli Cesaro, a proposito dei presunti brogli elettorali nel corso delle amministrative di qualche anno fa. Difeso dai penalisti Alfonso Furgiuele e Michele Sanseverino, Luigi Cesaro si era difeso nel corso dell’interrogatorio di garanzia, quello sostenuto subito dopo essere decaduto dal ruolo di senatore, pochi giorni dopo aver incassato la notifica degli arresti domiciliari. In sintesi, l’ex parlamentare si era detto completamente estraneo ai fatti, respingendo le accuse di concorso esterno in associazione camorristica. A leggere il suo interrogatorio, «tutte le dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia vanno ritenute false», come emergerebbe – a suo giudizio – dal fatto che anche in passato, in relazione ad altre vicende giudiziarie «era stato accusato da pentiti, ma i procedimenti si erano conclusi con decisioni favorevoli».

Ma non è tutto. Restiamo ancora all’interrogatorio di Luigi Cesaro: cosa ne pensa delle intercettazioni? «Quando si parla di compensi – ha spiegato – o di somme di denaro, si fa sempre riferimento a somme messe a disposizione dal partito». In questo scenario, la difesa ha insistito sulla cessazione delle esigenze cautelari, dal momento che è passato più di un anno dalla esecuzione della misura cautelare targata Sant’Antimo connection. Diversa invece la posizione del gip, che ha invece respinto le conclusioni difensive, rigettando così la richiesta di revoca dei domiciliari e dicendo no anche alla richiesta di obbligo di dimora all’esterno della Campania.

Si legge nel provvedimento del gip: «Le dichiarazioni rese in sede di interrogatorio sono apparse poco credibili, prima fra tutte quella di aver preso le distanze da Sant’Antimo rilevato che dall’attività di indagine emerge tutt’altro. Restiamo proprio alla residenza anagrafica, anche se la sua attività lavorativa era prevalentemente a Roma, è stata sempre a Sant’Antimo ove peraltro si recava con continuativa frequenza e cadenza vivendo lì anche il nucleo familiare». «Diversamente da quanto riferito, il rapporto con i fratelli è risultato essere ben saldo e non solo per il legame familiare, ma anche per quelli che sono sempre stati i progetti comuni. I tre fratelli – Aniello Antimo e Raffaele – sono a tutt’oggi ai domiciliari e hanno posizioni del tutto assimilabili alla sua».

Ma non è tutto. C’è anche un capitolo legato alla presenza dei collaboratori di giustizia, che hanno accusato i fratelli Cesaro. Scrive il gip a riguardo: «Ancora, non ha dato possibile plausibile spiegazione del perché più collaboratori di giustizia avrebbero dovuto ingiustamente accusarlo dichiarando il falso anche indicando circostanze precise. Proprio i molteplici rapporti instaurati negli anni da Cesaro, libero da qualsivoglia controllo, oggi potrebbero ben consentirgli di instaurare nuovi legami della stessa specie», ha infine chiosato il giudice. In sintesi: non sarebbero stati «forniti elementi nuovi per poter rivedere alla luce di quanto riferito dall’indagato non solo il quadro indiziario ma anche quello cautelare».

Fonte:https://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/luigi_cesaro_arresti_domiciliari_gip-7046965.html