Cerca

LORENZO CRESPI,UN BRAVO ATTORE DI “GENTE DI MARE ” E DI ALTRI FILM,ORA IN MISERIA

Il Fatto Quotidiano, Sabato 19 novembre 2016

La fiction Rai girata nel resort della ’ndrangheta
L’uomo dei boss – Sotto sequestro la struttura che è stata il set di “Gente di mare”. Il titolare è ritenuto vicino al clan Mancuso

di Lucio Musolino

A Nicola Comerci, ritenuto vicino alle cosche di Gioia Tauro e di Vibo Valentia, si rivolgevano addirittura i responsabili della Rai che, in Calabria, hanno realizzato la fiction Gente di mare tra il 2005 e il 2007. Tra i beni sequestrati dalla polizia c’è il “Baia Tropea Resort” di Parghelia dove la Rai ha girato la serie sugli appartenenti alla Capitaneria di Porto. Leggendo la richiesta del questore Raffaele Grassi, il Tribunale di Reggio Calabria non ha dubbi circa “l’appartenenza di Comerci agli ambienti mafiosi delle cosche Piromalli e Mancuso”.

Dagli anni Settanta in poi, Comerci ha costruito un impero economico, soprattutto nel campo delle strutture ricettive, grazie all’appoggio fornito dalla famiglia mafiosa di Gioia Tauro e ai legami tra questa e la cosca di Vibo Valentia. “Delfino dei Piromalli”, ma secondo alcuni pentiti vicino pure ai De Stefano di Archi. Ville, appartamenti e società. Beni per 50 milioni tra Gioia Tauro, Bologna e Roma. La parte più consistente, però, è in provincia di Vibo Valentia dove il Tribunale ha sequestrato la “Blue Paradise Srl”, proprietaria del resort di Parghelia. Le infiltrazioni mafiose hanno fatto da sfondo alla fiction Gente di Mare. Secondo un’inchiesta della Procura di Vibo la struttura di Comerci fu scelta per scongiurare “la possibilità che potesse scatenarsi una faida nel territorio”. “I responsabili di produzione Rai – dicono gli inquirenti – furono costretti a rivolgersi a lui, nonostante un altro imprenditore avesse presentato un’offerta più vantaggiosa”. Tutto si risolve attorno a tavoli ai quali nessuno può confessare di essersi seduto: “L’intervento di un esponente dei Mancuso è riuscito a far diminuire il prezzo richiesto dal Comerci”, ha spiegato il procuratore aggiunto di Reggio, Gaetano Paci. Quasi 200 attori e 1950 comparse tra cui pure Gaetano Comito, uomo di fiducia della cosca Mancuso. Gente di mare era finita nelle carte della Procura di Napoli che, nel 2007, aveva perquisito l’allora direttore di Rai Fiction Agostino Saccà nell’ambito di un’inchiesta sul progetto “Pegasus” che prevedeva la realizzazione di un polo privato di produzione televisiva. Contattato telefonicamente, Saccà ricorda che “c’è stata un’indagine, ma non è venuto fuori nulla. Per quanto riguarda l’inchiesta Rai, come scrive il gip, sono stato perseguitato sulla base di una fantasiosa illazione”.

Nell’informativa dell’inchiesta “Odissea”, la Squadra mobile di Vibo nel 2005 aveva spiegato come una giornalista locale, Tiziana Primozich (non indagata), “amante del noto boss appartenente all’omonimo clan di Limbadi, Francesco Mancuso detto ’Ciccio Tabacco grazie ad alcune importanti amicizie coltivate negli ambienti televisivi delle reti Rai, ha ricevuto incarichi, anche di prestigio”. Non era stato un caso, per gli inquirenti, che proprio la Primozich fosse stata nominata ispettore di produzione di Gente di mare. Ma anche su questo fronte, Saccà dice: “Avevamo affidato la fiction al coproduttore Palomar assieme alla Sony Columbia al 20%. Ho fatto una cosa buona per la Calabria e invece di riconoscermi il merito hanno provato anche a rompermi le scatole. Non ci sono riusciti perché io e la mia famiglia abbiamo combattuto la ’ndrangheta. Comerci non lo conosco. Il resort l’ha affittato Palomar che è responsabile ed è uscito trasparente da quella vicenda. Nessuno mi ha mai interrogato. Hanno capito che il responsabile è il produttore. Se fosse uscito qualcosa di oscuro non era un problema della Rai”.

 

Set e comparse dall’ amica del boss così la ‘ndrangheta entrò nella fiction

REGGIO CALABRIA – Era brava, affidabile, la migliore sulla piazza. Sul set era capace di risolvere ogni problema, piccolo a grande che fosse. Durante le riprese la signora Tiziana Primozich non poteva passare inosservata alta, rossa e bella com’ era. Un punto di riferimento importante per l’ intero staff. Tanto più, viste le difficoltà di una fiction complessa come “Gente di mare”. La Palomar l’ ha realizzata nel 2005 per la Rai, girando in Calabria a Tropea, Bagnara e Scilla. Un successo, con ascolti da record. La manager era una in gamba, assunta sul campo. Un’ esperta del settore, che aveva già lavorato con produzioni importanti. A lei nessuno negava la propria collaborazione, forse perché tutti sapevano che era “molto amica” di don Ciccio Mancuso, il capo del clan di Limbadi che governa gran parte del vibonese. Una donna giovane e avvenente che la polizia nei suoi rapporti indica «come legata sentimentalmente al boss». La signora Primozich, non sapeva di essere ascoltata dagli uomini di Rodolfo Ruperti, capo della Squadra mobile di Vibo Valentia, e nella macchina, che aveva trasformato in un vero e proprio ufficio volante, continuava a parlare d’ affari. Parlava degli affari di “Ciccio”, ai quali erano interessati anche gli inquirenti che stavano indagando su un mega progetto turistico, che coinvolge alcuni colletti bianchi e una decina di Comuni della costa. Ma parlava anche da “manager production” della Palomar di tutte le questioni del film. Così, sul tavolo del Pm della Dda di Catanzaro Marisa Manzini, che si sta occupando del processo “Dinasty”, contro i capi dellla famiglia Mancuso, sono finite le intercettazioni nelle quali la Primozich parlava di “Gente di mare”. La manager si occupava di tutto per la produzione della fiction: sceglieva gli alberghi per far alloggiare tecnici e attori, si prodigava per trovare le ville nelle quali ambientare le scene da girare negli interni e aveva voce in capitolo sulle comparse e forniture. Insomma una professionista efficiente a tutto tondo. A proposito degli alberghi nei quali sistemare la troupe, in un’ intercettazione, nell’ estate del 2004 la donna dice: «Io ero orientata sul Blu Paradise di Zambrone… che è di Nicola Comerci, il delfino dei Piromalli a Gioia Tauro… che è un tipo un po’ rozzo… però ha un bellissimo villaggio sul mare a fianco al porto di Tropea. Questa mi sembrava la soluzione più logica che io posso tenere sotto controllo… perché mi adora (disturbo linea) di Ciccio… e di conseguenza non in virtù di un utile… cioè trenta euro a testa». Quelli di “Gente di mare” non erano solo ospiti di alberghi e villaggi di proprietà di persone ritenute dagli investigatori “amici” di Ciccio Mancuso: nelle case degli amici ci andavano anche a fare le riprese. Come quando fu visitata la casa dei La Rosa, la cosca di Tropea, che le indagini della Dda collocano come vicina ai Mancuso. I colloqui registrati rivelano anche che la Primozich si è adoperata per recuperare alcune comparse da utilizzare nella fiction. Tra i tanti, Gaetano Comito, “compare” di Ciccio Mancuso, anch’ esso imputato nel processo “Dinasty”. Comito nella fiction era stato scelto per fare la parte dello scafista, un ruolo che aveva recitato da bravo attore. Gaetano è anche fratello di Agostino Comito, arrestato per pochi giorni, nel giugno 2005, assieme a Lorenzo Crespi (vero nome Lorenzo Leopizzi), protagonista di “Gente di mare” nel ruolo di un ufficiale della Guardia costiera. I due assieme ad un amico romano sono finiti in manette con l’ accusa di per aver fatto a botte con alcuni camionisti a Villa San Giovanni, nei pressi degli imbarchi per Messina. I tre, secondo quanto riferito dagli stessi, erano intervenuti in difesa di Tiziana Primozich che era stata molestata. Il camionista, finito in ospedale, per la difesa, aveva fatto ricorso alle cure mediche non perché fosse stato malmenato, ma perché si era fatto male inciampando su una sedia mentre si dava alla fuga. Una storia finita in tribunale, dove i tre erano difesi dall’ avvocato Antonio Porcelli, difensore di Ciccio Mancuso nel processo Dinasty. Al momento, tra le carte della Dda di Catanzaro non risultano fatti penalmente rilevanti che riguardino la fiction, né il coinvolgimento ad alcun titolo della Palomar, anche se gli inquirenti stanno ancora spulciando le intercettazioni coperte da segreto istruttorio. La Palomar ieri ha detto di essere pronta a fornire il massimo della collaborazione alle forze dell’ ordine, qualora dagli approfondimenti emergesse qualcosa di penalmente rilevante. Spiegano: «L’ individuazione e la scelta di location è stata determinata da criteri artistici mentre la scelta degli alloggi per la troupe è stata improntata alla comodità logistica e alla convenienza economica. Il lavoro per la realizzazione della fiction si è dunque svolto nella più assoluta normalità». Le indagini continuano e la procura ha chiesto l’ acquisizione di nuovo materiale e l’ audizione di Tiziana Primozich.

GIUSEPPE BALDESSARRO

 

 

 

 

 

 

POLEMICA

Domenica live: La verità per cui è saltato l’intervento di Lorenzo Crespi

Caos nell’ultima puntata di Domenica Live: qualcosa è andato storto e l’intervento di Lorenzo Crespi è stato annullato. Molto atteso dal pubblico di Barbara D’Urso, lo stesso attore aveva anticipato su twitter di essere ospite della trasmissione. Questa presenza è però saltata, anticipata da un tweet dello stesso Crespi alle 18.15, successivamente cancellato in maniera misteriosa. Aveva scritto infatti: “Perdonatemi di cuore..il tempo per la mia diretta non basta..forse salta collegamento”.La conduttrice ha salutato il suo pubblico alle 18.49, confessando qualche problema tecnico, senza però specificare i motivi per cui il collegamento con Lorenzo Crespi sia saltato. In tanti si sono chiesti sui social il motivo del forfait, così Crespi è tornato a farsi sentire poco fa per rendere nota la sua verità su ieri: “Non ve la prendete con nessuno, sono stato io che seduto sul divano dalle 14:00 alle 18:15. dopo avermi cambiato 3 volte l’orario quando mi hanno detto che avevano solo 10 minuti a disposizione, non essendo una velina e non avendo mai fatto le sigle finali dei programmi, mi sono rifiutato e ho mandato tutti via. Mi dispiace che vi abbiamo tenuti allo spiedo per 4 ore”.