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L’ombra dei Casalesi sul capoluogo – Cronaca L’Aquila

Desta allarme nel capoluogo l’Aquila , il coinvolgimento di un commerciante titolare di noto outlet alla periferia della città nella maxi inchiesta dei carabinieri di Roma sul che ha sgominato un organizzazione dedita al commercio illegale di auto di lusso, traffico di droga e riciclaggio.
Desta allarme, perchè dietro la torbida vicende si staglia l’inquietante ombra della Camorra, e tra i quaranta arrestati, tra il Lazio, l’Abruzzo e la Campania c’è anche un rivenditore di Sora collegato al famigerato clan dei Casalesi.
I carabinieri del Norm dell’Aquila stanno eseguendo in queste ore perquisizioni presso l’abitazione e l’attività commerciale dell’imprenditore aquilano, indagato a piede libero. Dalle prime verifiche, il suo ruolo all’interno di organizzazione criminale, sembrerebbe di secondo piano.  A mettere nei guai,  l’uomo, per ora,  la conoscenze e contatti con alcuni  arrestati.
Nel capoluogo giova ricordarlo, non si sono registrati finora evidenti segni di infiltrazione da parte della camorra, che in città come l’Aquila potrebbe essere interessata più che altro a riciclare il denaro sporco, attraverso attività commerciali apparentemente pulite. Lo ha ricordato recentemente Tano Grasso, il commerciante siciliano  in prima linea contro il racket, giorni fa a L’Aquila per una lezione universitaria:  le mafie, ha affermato Grasso, fatturano un utile annuo di 72,2 miliardi di euro. Ed hanno dunque la  necessità di investire e riciclare, attraverso insospettabili prestanome, un’immensa quantità di denaro. La crisi economica, ha sottolineato, favorisce il riciclaggio, perché sono molti di più i commercianti a corto di liquidità e a rischio fallimento.

(tratto da Abruzzo24ore)