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Lo sfogo di un Testimone di Giustizia,amareggiato per quanto sta avvenendo .Come dargli torto di fronte al collasso dello Stato? Uno Stato che DORME dando l’impressione che sia ormai la camorra lo Stato.De Magistris si offende dopo le parole della Bindi e di Padre Zanotelli.Noi vogliamo capirlo per la stima che nutriamo nei suoi confronti,ma come dargli ragione? Napoli é una città in guerra,collocata,peraltro,in una regione dove la legalità é un optional.Vi é avvenuto di tutto e continua ad avvenire di tutto mentre lo Stato non esiste.Volutamente ? Non lo sappiamo ad oggi ma cominciamo al riguardo a nutrire qualche sospetto che tutto rientri in un disegno di destabilizzazione generale e di cedimento definitivo alla camorra che detiene ormai tutta o quasi l’economia della regione e napoletana.Non dimentichiamo le parole di un imprenditore del nord che,volendo aprire un esercizio a Napoli,disse che avrebbe dovuto………………..parlare con il boss della zona.Proprio stamane abbiamo battuto una nota nella quale denunciavamo l’indebolimento dell’azione di contrasto da parte delle Prefetture e,in particolare,di quella di Napoli. E’ casuale o fa parte di un piano di cedimento studiato a tavolino? Questo,ovviamente,vale per tutte le Prefetture del Paese ma quella di Napoli,come peraltro anche quella di Roma,ha una sua specificità in quanto Napoli rappresenta la capitale del mezzogiorno d’Italia.

La camorra 2.0 è violenta e spregiudicata,i soldati della camorra sono poco più che diciottenni.
La loro “fede” criminale è nel DNA  e spesso sono i figli dei boss che hanno sempre respirato aria di camorra.
I grandi successi dello stato contro la camorra sono arrivati perché gli equilibri all’interno dei  vecchi clan sono crollati,le coperture sono saltate ed il pentitismo vero ha inflitto un duro colpo ai clan.
Oggi però lo Stato è impreparato a fronteggiare questa escalation criminale, ad oggi questo governo ha fatto solo promesse,mancano gli uomini nelle forze di polizia e le risorse sono ormai ridotte ai minimi termini.
Sembra quasi una  armata di Brancaleone.
È guerra ,si la parola giusta è guerra!!!
E la guerra la si vince combattendo,sul campo di battaglia, avendo una presenza capillare sul territorio, abbattendo quelle barriere criminali che rendono molte zone di Napoli e provincia off limit.
Ci vogliono uomini e mezzi, bisogna mostrare il pugno duro contro questi criminali che vogliono scalare la vetta criminale a suon di morti e violenza.
Si uccide per segnare il territorio e per dare un segnale al popolo.
Estorsioni, droga,criminalità….sono l’inizio …poi appalti e il salto criminale nel settore del riciclaggio del denaro sporco.
Gli interventi socio culturali servono ,ma in  primis   il popolo onesto deve sentirsi protetto, sicuri di poter camminare per strada senza che le pallottole della camorra facciano morti innocenti.
Oggi vivere in certi quartieri di Napoli e provincia è come vivere in zone di guerre.
Si subisce in silenzio la violenza criminale e la paura è parte della cultura dell’omertà.
In uno Stato di diritto non può accadere ciò che da anni accade in Campania.
Troppe responsabilità occultate, troppe collusioni,poca fiducia nelle istituzioni, una politica spesso  assente,a volte collusa e  la sola colpevole di un degrado che è concime per la criminalità.
Troppa incertezza sulle pene inflitte una giustizia lenta e distratta  sono un handicap che ogni uomo onesto trova nel chiedere giustizia.
Oggi viviamo questo dramma ,questa emergenza e le parole non servono se non seguite dai fatti.
Lo Stato chiede ai cittadini di denunciare ma poi ?
Questo cancro  criminale deve essere debellato sul nascere con una forte azione sul territorio.