Corte dei Conti: “Emergenza corruzione”
L’allarme del presidente della magistratura contabile Lazzaro: “L’Italia agli ultimi posti nella classifiche ufficiali nella lotta alla corruzione”. Un fenomeno che ha tra i suoi effetti anche l’aumento del prezzo degli appalti, un maggior onere finanziario a carico dell’erario assolutamente ingiustificato, e danni d’immagine alla pubblica amministrazione, come dimostrato da vicende come Calciopoli e la Clinica degli orrori di Milano. Achille Serra (Pd): “Questo governo, invece di rafforzarli chiude gli uffici preposti ai controlli… “.
La Corte dei Conti, all’inaugurazione dell’anno giudiziario, lancia l’allarme corruzione, che trova terreno fertile in un sistema di controlli insufficiente. “I controlli interni ed esterni sull’amministrazione non sono pienamente adeguati, vi è un’attuale situazione di scarsa loro efficacia, di pochezza di effetti concreti”, ha sottolineato il presidente della magistratura contabile Tullio Lazzaro, per il quale “occorre potenziare e irrobustire i controlli, renderli effettivi nello svolgersi e concreti negli effetti”.
Carenze, ha detto Lazzaro, che pongono l’Italia “agli ultimi posti” nella classifiche ufficiali nella lotta alla corruzione. Un fenomeno che ha tra i suoi effetti, ha spiegato nella sua relazione il procuratore generale presso la Corte dei Conti, Furio Pasqualucci, anche l’aumento del prezzo degli appalti, “un maggior onere finanziario a carico dell’erario assolutamente ingiustificato”, e danni d’immagine alla pubblica amministrazione, come dimostrato da vicende come Calciopoli e la Clinica degli orrori di Milano. In quest’ultimo caso, afferma Pasqualucci, il danno all’immagine è stato ritenuto “così grave” da comportare una richiesta di risarcimento pari al triplo di quanto era stato truffato, per una cifra complessiva di 8.065.074,60 euro.
Pasqualucci punta poi il dito sulla spesa sanitaria dimostratasi “terreno fertile per comportamenti truffaldini o comunque per forme di sperpero di pubbliche risorse”. Fatturazioni fraudolente, mancato completamento di strutture, non utilizzo di impianti già realizzati, spese per corsi di formazione mai avviati, irregolarità nella gestione dei ticket sono alcuni degli esempi di illecito citati. Pasqualucci denuncia poi il “sempre crescente numero di giudizi per frodi comunitarie per indebita percezione o distorta utilizzazione di contributi comunitari, ovvero per gravi negligenze in materia di controllo dei requisiti d’accesso”.
Per la Confesercenti il vero problema sono gli enti inutili. Il presidente Marco Venturi ha ricordato che nel nostro Paese “si contano circa 10 mila Istituzioni (1,8 per ogni 10 mila abitanti) che spesso non sono una rete di servizi per le pmi e le famiglie ma una ragnatela inestricabile di burocrazia inconcludente”. Sul fronte dei conti pubblici, Lazzaro ha ammonito il governo perché proceda ad “un’attenta analisi” prima di effettuare “tagli lineari” di bilancio, che rischiano di avere effetti negativi a lungo termine, e ha promesso “una continua e attenta attività di monitoraggio per l’attuazione del federalismo fiscale” che “può essere un’occasione preziosa per riformare ciò che ormai è invecchiato nel nostro Paese proprio dal punto di vista delle risorse finanziarie”.
Per il senatore del Partito democratico Achille Serra sentir parlare di corruzione nella Pubblica amministrazione vuol dire riaprire una pagina amara del suo percorso professionale: dopo aver guidato la Prefettura di Roma è stato infatti l’ultimo Alto commissariato per la prevenzione e il contrasto della corruzione nella P.A., prima che il governo attuale riducesse la struttura (ora si chiama Servizio Anticorruzione e Trasparenza, S.A.eT.) accorpandola ai dipartimenti del Ministero guidato da Renato Brunetta. A “caldo”, definisce “sacrosanta” la relazione del procuratore generale della Corte dei Conti Furio Pasqualucci. Ma Serra non nasconde l’amarezza: “Quello della lotta alla corruzione è un tema fondamentale, perché non si tratta della corruzione di mani pulite, che era un ‘sistema’, ma di una corruzione più accorta e sottile. Certo, se invece di rafforzarli vengono chiusi gli uffici preposti ai controlli…”.
Serra sottolinea che quella di Pasqualucci è stata “una relazione puntuale, la condivido al 100%: d’altra parte, a più riprese, da Alto commissario avevo sottolineato quanto fosse importante contrastare il fenomeno. Già l’anno scorso eravamo al 41mo posto in Europa e la Banca mondiale posizionava l’Italia in fondo alla classifica”.
“In quei pochi mesi al commissariato – ricorda il senatore – ho visto certi ospedali in Calabria che erano al limite del terzo mondo per quanto riguarda le strutture, fermo restando l’altra professionalità di chi ci lavorava: nella sanità c’è certamente un vulnus al quale si dovrebbe mettere riparo”.
“Poi ho lasciato la struttura e dal governo l’Alto commissariato è stato chiuso per aprire un nuovo ufficio: all’epoca eravamo una settantina, meno di niente e con pochissime risorse finanziarie.
Ora tutto è stato ancora ridotto: mi hanno detto che sono una ventina e non so cosa facciano, ma se paragono quei mesi a questi – prosegue Serra – vedo che allora qualcosa facemmo, come un numero verde contro la corruzione e controlli a policlinici ed ospedali”. Per Serra, quindi, “dovrebbero essere impostati uffici preposti contro il fenomeno, con più ampi poteri”.
Monica Maro
(tratto da www.aprileonline.info)