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L’ipocrisia del “potere”. Giano bifronte. Non pigliamoci in giro

L’ipocrisia del potere, di certo potere.

Prima consente, se non agevola, l’insediamento mafioso e, poi, alza gli scudi e getta l’allarme quando si accorge che sta perdendo il controllo del territorio. Ammesso che sia possibile dire così, tenuto conto della sovrapposizione, talvolta, di potere e mafie, che si confondono in un intreccio perverso.

A sentire certe dichiarazioni ed a leggere alcune considerazioni di certi soggetti, in questi giorni, sulle vicende delittuose di Latina ci sono venuti alla mente alcuni inviti formulatici anni fa “non create allarmismi”!

Sono anni che gridiamo, segnaliamo, invochiamo.

E ci siamo trovati quasi sempre di fronte ad un muro di gomma, trovando ascolto solo in alcune –solo alcune – sedi romane.

Quanta ipocrisia!

Oggi, diventata la situazione quasi irreversibile, sentiamo soggetti che fino ad ieri ci hanno deriso, hanno voltato la faccia dall’altra parte, dire le stesse cose che noi dicevamo anni fa. Molti anni fa.

Ipocriti.

E quanta mistificazione!

Si sono depotenziate a livello nazionale magistratura e forze dell’ordine, non si sono accolte le nostre invocazioni di creare strutture locali efficienti, non si sono accolti i nostri inviti ad avviare localmente un processo di ecologia della politica e delle istituzioni, si sono approvate varianti urbanistiche che hanno consentito e consentono tuttora gli insediamenti di coloro che si dice di voler combattere, si è assistito inerti a compravendite di terreni, ville, alberghi, esercizi commerciali, ex siti industriali, senza soffermarsi a verificare chi ne erano e ne sono gli attori.

Quasi, anzi senza quasi, a dire “ che ci interessa?, basta che si investe e si creano occupazione e ricchezza”.

Ricchezza per chi?

Ed ora si grida, si prega, si chiede!

Non pigliamoci in giro!