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L’interramento da parte dei Casalesi di sostanze probabilmente radioattive nella discarica di Borgo Montello. L’intervento del PD

Il quotidiano “La Provincia” di Latina, a firma di Clemente Pistilli, ritorna sul tema dell’interramento di rifiuti tossici nella discarica di Borgo Montello a Latina dopo le nuove dichiarazioni del collaboratore di giustizia Carmine Schiavone e un’interrogazione di alcuni parlamentari del PD.
Ricordiamo, per completezza di informazione, che l’Ufficio stampa del Comune di Latina, durante l’amministrazione Finestra, emise un comunicato stampa con il quale informava che, a seguito di indagini speciali effettuate dall’ENEA, erano stati individuati nelle profondità di appena una piccola porzione della discarica ben 4 grandi contenitori metallici contenenti sostanze probabilmente radioattive.
Nessuna Amministrazione Regionale, nessun governo centrale si sono preoccupati di far approfondire le indagini e di far bonificare la discarica di Borgo Montello pur di fronte al pericolo di inquinamento delle falde acquifere.
Apprezziamo, quindi, l’intervento dei parlamentari del PD e chiediamo che si dia anche seguito a quanto indicato da Carmine Schiavone sul piano dell’individuazione e della punizione dei responsabili di quell’interramento.

” La nuova attenzione riservata negli ultimi giorni dai media e da rappresentanti dell’ associazionismo verso le dichiarazioni del pentito di camorra, Carmine Schiavone, relative ai fusti tossici che sarebbero stati sepolti nella discarica di Borgo Montello, coinvolge il Parlamento.

Elisabetta Zamparutti, insieme ad altri cinque deputati del Partito democratico, ha presentato un’ interrogazione ai ministri dell’ ambiente, Stefania Prestigiacomo, della salute, Ferruccio Fazio, e dell’ interno, Roberto Maroni, chiedendo che venga fatta una volta per tutte chiarezza su quanto sarebbe accaduto nel borgo a due passi dal capoluogo pontino. Un atto con cui viene anche riferito un particolare relativo all’ esondazione del fiume Astura, nel corso della quale, in base ad alcune testimonianze, sarebbero tornati alla luce alcuni dei fusti incriminati.
I parlamentari, nell’ interrogazione evidenziano che, in una testimonianza resa da Schiavone, emerge che a Montello sarebbe stata effettuata una verifica da parte dei tecnici dell’ Enea, «nel corso della quale sarebbe stata confermata la presenza di sostanze pericolose e probabilmente radioattive». Precisato inoltre che in una deposizione del collaboratore di giustizia, resa il 13 marzo 1996 «davanti all’ allora tenente colonnello del gruppo provinciale dei carabinieri di Latina, Vittorio Tomasone, sarebbero emerse molte indicazioni poi risultate preziose nelle indagini della Dda di Roma sulla penetrazione dei Casalesi nel sud pontino». I sei deputati del Pd dichiarano quindi che nessuno, nonostante tali denunce, è mai andato a scavare negli invasi di Borgo Montello e che «secondo alcune analisi dell’ Arpa Lazio, realizzate recentemente per il rilascio dell’ Aia della discarica, attualmente funzionante, le falde acquifere risulterebbero contaminate». «Raccontano gli abitanti della frazione di Latina – proseguono – che, quando anni fa il fiume Astura esondò, sulle sponde poste ai limiti della discarica di Borgo Montello apparvero i fusti».
Zamparutti e i suoi colleghi interrogano quindi i tre ministri sugli elementi in mano al Governo relativamente a tale vicenda e sui motivi «per cui dal 1993 ad oggi nessuno è mai andato a verificare in profondità se e cosa sia stato smaltito nella discarica di Borgo Montello». Chiesto infine a Prestigiacomo, Fazio e Maroni se intendano far effettuare indagini ai carabinieri del Noe e se vi siano studi realizzati sulla zona e con quali esiti, a partire dal sopralluogo dei tecnici dell’ Enea di cui parla il pentito.

Clemente Pistilli – La Provincia