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L’incendio di Pomezia

Preme evidenziare, per sua esplicita richiesta, che il Sig. Guglielmino non è mai stato coinvolto nel procedimento penale avviato a seguito dell’episodio evidenziato nell’articolo e che lo stesso è un imprenditore incensurato che non ha mai subito alcuna condanna penale per qualsivoglia fattispecie di reato.

 

caturano cap2

a cura di Angelo Venti e Claudio Abruzzo

Se si guarda oltre la densa nube tossica sprigionata dall’incendio dell’impianto di trattamento di rifiuti di Pomezia, c’è un episodio che fa suonare un campanello d’allarme anche nella Marsica.
E’ il 13 gennaio 2015 quando i militari delle Fiamme gialle della compagnia di Avezzano s’imbattono per caso in due tir, in attesa da ore in un’area di servizio sulla superstrada del Liri, carichi di 27 tonnellate di rifiuti vari, tra cui anche quelli ospedalieri. Gli autoarticolati, poi sequestrati, non hanno un indirizzo preciso ma si scopre subito che la destinazione dei rifiuti è un capannone in disuso appena riacquistato all’asta fallimentare, ubicato nel nucleo industriale di Avezzano, in via Nobel. E che a guidare lì i camionisti è un basista locale.
I mezzi risultano di proprietà della società “Caturano Autotrasporti srl” di Maddaloni (Caserta) mentre i rifiuti sono trasportati per conto della “Ecoservizi per l’ambiente srl”. Bastò – all’epoca – una veloce verifica per accertare che questa società aveva la gestione di un impianto per Rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi a Pomezia. Si trattava, appunto, dello stesso impianto che la settimana scorsa ha sprigionato la nube tossica che ha fatto scattare l’allarme ambientale in un raggio di 50 chilometri, compreso i quartieri sud della Capitale.

rifiuti caturano

Interno capannone nucleo industriale di Avezzano, via Nobel. Gennaio 2015

La testata Site.it si è già occupata – con la nostra inchiesta giornalistica “L’ombra della camorra sulla discarica di Collelongo?” – della “Caturano Autotrasporti srl”, che vi invitiamo a rileggere. In particolare degli intrecci con la  VeCa sud che spingono a più di una riflessione sul traffico e sullo smaltimento dei rifiuti in territorio marsicano negli ultimi decenni.

Ma torniamo alla nube tossica di Pomezia
L’impianto andato in fumo è di proprietà della Eco X srl: fondata nel 2002, attualmente risulta Maurizio Fraioli come socio unico e Fabio Antonio Soddu come amministratore. Queste le uniche scarne notizie circolate per giorni sui media. Ma, come spesso accade, “quando le spiegazioni non si trovano nel presente, forse bisogna cercarle nel passato”. E qualche informazione in più emerge proprio dai controlli effettuati da Site.it nel 2015, dopo il fermo dei due tir nel nucleo industriale di Avezzano.

Pomezia, genesi dell’impianto
L’impianto di trattamento e smaltimento rifiuti sito a Pomezia al km 33,381 di via Pontina vecchia, era inizialmente gestito dalla Eco X [vedi in basso scheda società], con in mano la Determinazione B2232 del 21.04.2010, valida fino al 2020, rilasciata dal direttore del Dipartimento territorio della Regione Lazio Raniero De Filippis  [leggi il documento].

2014: entrano in scena nuovi attori
La Eco X, il 19 febbraio 2014, cede un ramo d’azienda e affitta l’impianto alla Ecoservizi per l’ambiente srl, costituita appena un mese prima con 40mila euro di capitale sociale [vedi in basso scheda società]. Il Dipartimento territorio della Regione Lazio – con Determinazione n. G14725 del 17 ottobre 2014 a firma del direttore Manuela Manetti – voltura a favore della Ecoservizi per l’ambiente anche l’autorizzazione regionale e ne conferma la validità fino al 2020 [leggi il documento]. Due settimane dopo la società subentrante inizia ufficialmente l’attività.

Che nell’impianto di via Pontina vecchia qualcosa non andava risulta non solo dall’esposto presentato nell’autunno scorso da alcuni cittadini di Pomezia. Già nel 2015 le voci da noi raccolte non erano rassicuranti: in merito alla capienza residua dell’impianto, per esempio, non risultavano verifiche fatte dalle autorità competenti. Eppure, già dai nostri controlli sommari, lo stesso sito risultava già al limite della capienza e sembra che – proprio per questo motivo – i due tir della Caturano Autotrasporti avevano portato i rifiuti fino ad Avezzano. Per avere una idea della situazione nel capannone di Pomezia fu sufficiente controllare la zona con Google Earth. Dal confronto delle foto dell’ottobre 2014 e dell’ottobre 2016 si può verificare che la situazione è pressoché identica.

pomezia 25 10 2014

Pomezia 25 ottobre 2014 – CLICCA SULL’IMMAGINE PER INGRANDIRE

eco x 2016

Pomezia, 28 ottobre 2016 – CLICCA SULL’IMMAGINE PER INGRANDIRE

ECO X srl
Costituita il 7 gennaio 2002, la società ha un capitale sociale di 119mila euro. Fino al maggio 2011 il socio unico è Marcello Guglielmino (Catania) che cede tutte le quote, l’11 settembre 2014, a Mario Cirincione (nato a Catania e domiciliato a Carpi). Poco più di un anno dopo, l’8 ottobre 2015, il socio unico diventa Maurizio Fraioli (domiciliato a Pomezia). Il primo amministratore della società è Marco Boffi, sostituito nel 2003 dallo stesso Marcello Guglielmino che la dirige fino all’11 novembre del 2010, quando viene sostituito dall’attuale amministratore, Fabio Antonio Soddu (nato a Pomezia e domiciliato a Ardea).

ECOSERVIZI PER L’AMBIENTE srl
Costituita il 20 gennaio 2014 con 40mila euro di capitale sociale, soci fondatori al 50% delle quote Pamela Campion (nata ad Anzio e residente ad Ardea) e Vincenzo Romano (nato a Cosenza e residente a Pompei). Il 14 maggio 2015 socio unico diventa Antonio Buongiovanni (nato a Carinola e domiciliato ad Ardea). Dalla costituzione della società ’amministratore unico è Vincenzo Romano, sostituito il 12 marzo 2015 da Antonio Buongiovanni. Con una procura del 15 marzo 2017 viene nominato, come Procuratore generale, Salvatore Guglielmino (nato a Catania e domiciliato ad Ardea).

CURIOSITA’
Vincenzo Romano risulta presente, a vario titolo, in 14 società campane, di cui 13 in liquidazione o cancellate.

Pamela Campion, invece, compare in altre due società: dal 13 aprile 2015 è amministratore e socio unico della “Erresse immobiliare srl” di Aquino (Fr) ed è stata amministratore unico e ora liquidatore della “Ndo’ zu’ Tury srl”. Secondo quanto riportato dal sito agenparl.com, quest’ultima società si occupa di ristorazione e pasticceria in un locale commerciale situato a pochi metri dall’impianto di rifiuti di Pomezia, e a gestirlo fino a poco fa è stato proprio Salvatore Guglielmino, l’attuale Procuratore generale della Ecoservizi per l’ambiente srl. Insomma Salvatore Guglielmino, chiamato da tutti “zu Tury”, dalla ristorazione e dalla pasticceria è recentemente passato alla gestione dei rifiuti. Ma qualcosa si è bruciato.

Tratto da: site.it