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L’incendio degli escavatori nell’area industriale di Gaeta. Come mai è stata colpita l’unica ditta locale?

L’INCENDIO DEGLI ESCAVATORI NELL’AREA INDUSTRIALE DI GAETA. PERCHE’ E’ STATA COLPITA L’ UNICA DITTA LOCALE???

Qualche cronista ha fornito una chiave di lettura possibile, dettata dalla considerazione della collocazione del territorio di Gaeta fra quelli, insieme a Fondi, Terracina e Formia, pontini più occupati dalla camorra, come risulta anche nell’ultima Relazione della Direzione Nazionale Antimafia.

Come mai è stata colpita l’unica ditta locale fra le tante ditte campane che lavorano nell’area del Consorzio Industriale di Gaeta?

E’, questo, un interrogativo inquietante al quale gli investigatori debbono fornire una risposta (è stata informata la DDA?).

Non vogliamo insegnare alcunché a chicchessia nel sottolineare la necessità di “leggere” ogni evento delittuoso, peraltro doloso a quel che si dice, nel “quadro” generale di un territorio ormai indicato da tutte le fonti più attendibili fra quelli su cui la criminalità organizzata è più presente ed attiva.

Come pure riteniamo utile sottolineare l’esigenza di dare risposta ad un quesito che scaturisce dalla constatazione del “motivo” di tante presenze di ditte campane. Chi le ha chiamate?

Qualche mese fa abbiamo sollevato questo problema trattando delle situazione esistente nel Comune di Terracina, dove ditte del casertano monopolizzano, o quasi, il settore delle opere pubbliche.

Lo riproponiamo ora per Gaeta ed il sud pontino manifestando al riguardo fortissime preoccupazioni.

Ieri sera a Formia, durante il dibattito promosso dal Laboratorio Politico sui problemi della legalità e delle infiltrazioni mafiose nel sud pontino sono stati evidenziati aspetti che potrebbero alzare il livello di attenzione sul “perché” di tante presenze sospette.

Già durante le intercettazioni telefoniche fatte dal locale Commissariato della Polizia di Stato nell’ambito dell’operazione “Formia Connection”emersero nomi di esponenti politici ed amministrativi; a quelle intercettazioni vanno aggiunte, poi, le dichiarazioni del maggio scorso a “Il Sole 24ore “ di un consigliere in carica il quale, come riporta tale quotidiano in un servizio nella pagina della Capitale a firma di Roberto Galullo, ha dichiarato “Mi onoro di essere amico di Calisto Bardellino”.

Non sappiamo se tali intercettazioni e dichiarazioni abbiano dato, o meno, origine ad approfondite indagini da parte della magistratura ordinaria e, soprattutto, antimafia. E’ quanto vorremmo sapere

Associazione “A. Caponnetto”