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L’imprenditore che denuncia i mafiosi, Calì: ho più paura del “mascariamento” che della mafia perchè…

L’imprenditore che denuncia i mafiosi, Calì: ho più paura del “mascariamento” che della mafia perchè…

14 Settembre 2019

Di Salvatore Calleri

Imprenditore lombardo-siciliano. Un mastino denunciatore di boss che da giovane è rimasto colpito dalle stragi di Capaci e di via d’Amelio. Ha ritenuto normale non pagare il pizzo ed investire su una casa all’asta di proprietà di un boss. Oggi parliamo con Gianluca Calì.

Gianluca parto subito con una domanda un pizzico spiazzante… Il mascariamento per te che cosa è?

Il mascariamento è una forma finissima di delegittimazione atta a rendere meno importanti le tue denunce così da agevolare la mafia contrastando lo Stato. Questo colpisce ognuno di noi quando invece di chiederci se le denunce fatte dal soggetto in questione sono utili ed importanti alla lotta alla mafia andiamo a chiederci e a evidenziare se il soggetto ha più successo con le donne. Se vende più libri. Se è oggetto di più servizi giornalistici. Se riceve tanti premi dalla società civile. Se viene invitato dalle scuole per testimoniare la propria esperienza.

Che rapporto hai con la paura?

La paura c’è ed esiste, perché altrimenti diventa follia o incoscienza, però guai a farsi condizionare la propria “normalità” altrimenti vincono i mafiosi.

Abbiamo una passione in comune… Le auto. Da dove nasce?

La passione per le auto nasce quando da bambino mio papà mi portava nel circuito delle Madonie a vedere la targa Florio la gara più antica è importante al mondo poi da li crescendo questa passione diventa un mestiere.

Termino con una domanda secca: hai fiducia nello Stato?
Sì ho fiducia nello Stato in tutte le sue forme. Do per scontato che ognuno di noi ne è membro e deve comunque fare la propria parte quando è chiamato a farlo. Non nego il fatto che ci siano tante cose da migliorare ma proprio per questo ognuno di noi si deve rimboccare le maniche e dare il proprio contributo affinché questo nostro Stato possa migliorare.

Fonte:https://www.juorno.it