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Libera rete in libero Stato

Con questo slogan il “popolo viola” è tornato in piazza a Roma, con conferenza stampa e poi sit-in, per riaffermare la necessità che l’accesso alla rete resti libero e ribadire il no alla eventualità del ventilato ingresso del gruppo Mediaset sul web o direttamente negli assetti proprietari Telecom

Hanno partecipato l’avvocato Guido Scorza, Alessandro Gilioli, Gianfranco Mascia per il ‘Popolo viola’, Giuseppe Civitati della Direzione del Pd.
Molte altre sono state le adesioni, fra le quali: Micromega, Articolo 21, Idv, Verdi, Rifondazione, Antonio di Pietro, il senatore Ignazio Marino, la Federazione della Sinistra ed altri ancora, senza contare le oltre 11.000 adesioni via internet.

Secondo gli organizzatori dell’evento, “Internet, finché svincolato da ingerenze di qualsiasi natura, è un cardine di una sana democrazia contemporanea. Noi non sappiamo se la diffidenza e la conflittualità verso la rete dell’attuale governo sia causata anche dal fatto che il premier è il maggiore imprenditore privato di una piattaforma di comunicazione diversa (la televisione), alla quale il web sta sottraendo in tutto il mondo cospicui investimenti pubblicitari.
Ma in ogni caso non vogliamo che eventuali investimenti sulla rete siano collegabili con il ventilato ingresso del gruppo Mediaset sul web o direttamente negli assetti proprietari Telecom” .

La neutralità e l’indipendenza della rete italiana “devono essere preservate dai possibili interessi del gruppo che appartiene al presidente del Consiglio. In Italia, dove si sono investiti centinaia di milioni per il passaggio al digitale terrestre, di possibili leggi sul web si parla solo in senso restrittivo. Al contrario, il Governo deve pensare ad incentivazioni anche economiche e fiscali per la diffusione Internet e della banda larga, tanto per gli utenti quanto per le imprese”. Più sinteticamente i promotori della manifestazione hanno riassunto in quattro punti la questione:

– La differenza fra il web ed il mondo reale è che non ci sono più destinazioni fuori portata, tutto è trasparente, nel bene e nel male;
– Internet non è una moda, un luogo di ritrovo per giovani, un ghetto per sociopatici. È al contrario un grande mezzo di conversazione globale, che offre a tutti la possibilità di partecipare;
– Per questo lo Stato dovrebbe promuoverne la diffusione, incentivando la crescita delle opportunità di accesso al web;
– Internet, insomma, finché svincolato da ingerenze è un cardine della democrazia.

(Tratto da Aprile Online)