Cerca

L’ex ras dei Mele: «Un patto tra sette clan per comandare a Napoli»

di Redazione 8 Settembre 2023

Il collaboratore di giustizia Salvatore Romano fa luce sulle faide di Bagnoli e Pianura: nell’affare si sarebbero inserite anche tre cosche del centro storico

Un’alleanza trasversale, con epicentro nella periferia ovest di Napoli ma in grado di sconfinare fino al cuore del centro storico della città. Un’asse di camorra capace di mettere in circolazione veri e propri arsenali da guerra, oltre a ingenti quantitativi di stupefacenti. È questo il nocciolo dell’inedita rivelazione fornita agli inquirenti della Dda partenopea dall’ex ras del clan Mele di Pianura, Salvatore Romano “muoll muoll”, oggi collaboratore di giustizia: «Quanto Giannelli era latitante fu formata un nuova alleanza dell’area flegrea».

Queste dichiarazioni sono state messe a verbale nel corso dell’interrogatorio al quale Romano è stato sottoposto il 10 luglio 2017. Nonostante da quel giorno siamo ormai trascorsi sei anni, si tratta di informazioni ancora estremamente attuali, tanto da costituire uno dei punti chiave dell’inchiesta che poche settimane fa ha portato alla decapitazione del clan di Cavalleggeri d’Aosta guidato da Alessandro Giannelli, il ras che anche da detenuto continuava a impartire ordini ai suoi affiliati.

Sul punto, l’ex boss pianurese ha rivelato: «Per quanto riguarda le armi rivenute dai carabinieri posso dire che la calibro 9×21 ci è stata regalata da omissis…, da noi conosciuto come “Peppe della 99” (il riferimento è al ras Giuseppe Mazzaccaro, ndr), mentre l’Ak47 era di Alessandro Giannelli; l’arma fu utilizzata in una occasione quando furono sparati dei colpi contro delle attività commerciali riconducibili ai Monti». A questo punto il racconto di Salvatore Romano entra nel vivo: «Quando Giannelli era latitante fu formata una nuova alleanza dell’area flegrea composta da Giannelli di Cavalleggeri che operava sulle aree di Bagnoli e Agnano, Romano-Mele di Pianura, Cutolo-Sorianiello del rione Traiano e Piergiorgio Lago. Questa alleanza fu formata poco prima che Giannelli divenisse latitante ed è tuttora in atto».

Stando a quanto riferito dal collaboratore di giustizia, nell’affare si sarebbero però inseriti anche altri gruppi criminali che, almeno sulla carta, non avevano in passato dimostrato collegamenti con i clan di Napoli Ovest: «Di questa alleanza – ha spiegato Salvatore Romano – sebbene non in senso stretto, faceva parte anche il gruppo Genidoni-Esposito della Sanità, il gruppo Festa del Cavone e il gruppo Ricci dei Quartieri Spagnoli di “Giacomino fraulella”. Preciso che l’alleanza dell’area flegrea tendeva a contrastare un’altra alleanza che era composta da Marfella-Pesce alleata con i Vigilia». Uno spaccato a dir poco inquietante, quello tratteggiato dal pentito, che restituisce agli inquirenti antimafia una serie assetti camorristici che in buona parte potrebbero essere ancora oggi in atto.

Fonte:https://www.stylo24.it/lex-ras-dei-mele-un-patto-tra-sette-clan-per-comandare-a-napoli/