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L’ex braccio destro di Zingaretti “garante degli accordi di Buzzi”

IL Fatto Quotidiano, VENERDÌ 28 GIUGNO 2019

L’ex braccio destro di Zingaretti “garante degli accordi di Buzzi”

Le motivazioni della condanna a un anno di Venafro, già capo di gabinetto del dem

VINCENZO BISBIGLIA

Maurizio Venafro era “il garante dell’accordo intercorso” fra Salvatore Buzzi e l’ex coordinatore regionale del Pdl, Luca Gramazio, affinché il dirigente Angelo Scozzava divenisse membro della commissione che avrebbe poi assegnato l’appalto da 91 milioni di euro per il Cup della Regione Lazio, favorendo le coop legate a Buzzi. Così i giudici della terza Corte dell’appello motivano la decisione di condannare Venafro –ex capo di gabinetto di Nicola Zingaretti –a un anno di reclusione per turbativa d’asta, ribaltando l’assoluzione per “non aver commesso il fatto” di primo grado. Al centro del processo – nato da un filone dell’in dagi ne “Mafia Capitale” –c’è quindi l’assegnazione, nel 2014, dell’appalto del servizio Recup, il centro unico prenotazioni delle prestazioni sanitarie della Regione, sul quale avevano messo gli occhi Buzzi e Massimo Carminati (condannati rispettivamente a 18 anni e quattro mesi, e 14 anni e mezzo di carcere per associazione mafiosa).

NELLE MOTIVAZIONI di Appello i giudici spiegano come Venafro abbia caldeggiato “n el l ’em e r g en z a ” la nomina in commissione di Scozzafava, il quale “si è rivelato l’in – terlocutore del gruppo di Buzzi”. E proprio questa nomina, secondo la Corte “è stata la garanzia ottenuta da Gramazio attraverso la sostituzione dell’originario commissario ad opera della Longo che ha recepito le direttive di Venafro”. Nè è prova anche un’intercetta – zione in cui Buzzi dice: “Lui (Gramazio) è andato da Venafro perché ’sta partita la gestisce Venafro per conto di Zingaretti…”. Da questa e altre conversazioni, secondo i giudici, emerge “una ferrea ripartizione politica delle quote della gara, prima ancora della presentazione delle offerte e inoltre che il gruppo di Buzzi, tramite Gramazio, che ha rivendicato verso la maggioranza della Regione Lazio (ossia il Pd) uno dei lotti, ha ottenuto concrete speranze di vincerne uno attraverso la nomina di Scozzafava, tramite Venafro”.