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Lettera dell’Associazione Caponnetto al Procuratore Nazionale Antimafia ed ai Procuratori Capo di Roma,Latina e Cassino e,per conoscenza,al Prefetto di Latina ,sulla incandescente situazione della criminalità e dell’illegalità nel Basso Lazio

 

 

 

 

Associazione   Nazionale  per la lotta contro le illegalità e le mafie 

“Antonino Caponnetto”

“Altro” ed “Alto”

www.comitato-antimafia-lt.org                                 info@comitato-antimafia-lt.org

                                                                                   tel 3470515527

                                                          

                                                                     Roma,5.4.2016

 

 

                                                    Al Sig.Procuratore Nazionale Antimafia

                                                                    ROMA

 

                                                    Al Sig.Procuratore Capo  della

                                                     Procura della Repubblica nonché Coordinatore della DDA di 

                                                                     ROMA

 

                                                    Al Sig.Procuratore Capo della

                                                     Procura della Repubblica di

                                                                     LATINA

 

                                                    Al Sig.Procuratore Capo  della

                                                     Procura della Repubblica di

                                                                      CASSINO

 

                        e p.c.                     Al Prefetto di

                                                                         LATINA

                                                             

 

OGGETTO:situazione  criminale

provincia di Latina

 

                                                

                                                        

 

Ill.mi Signori  Procuratori e Prefetto ,

 il quadro che appare sempre più evidente e che riguarda il territorio che comprende in generale tutto il sud pontino, da Terracina fino alle sponde del fiume Garigliano,ma ,in particolare, il territorio compreso fra  i comuni di Fondi e di Sperlonga, è uno dei più inquietanti.

 Ciò, per la presenza di una serie di soggetti, fra i quali alcuni probabilmente collegati con la criminalità soprattutto campana, oltre che per il clima di illegalità messo in evidenza da recenti e vecchie inchieste giudiziarie.

 I recenti messaggi di chiaro stampo mafioso di cui é stato fatto bersaglio il consigliere Ing. Benito Di Fazio, uno dei dirigenti di questa Associazione, fanno seguito ad altri atti di violenza dei quali sono rimasti vittime altri dirigenti dello stesso sodalizio. Ci si riferisce, in particolare, all’attentato incendiario ai danni, alcuni anni fa, di un altro consigliere, di Fondi, Bruno Fiore, segretario organizzativo dell’Associazione Caponnetto ed al tentativo di assalto tentato nei confronti del sottoscritto, sempre a Fondi, mentre interveniva sul palco in una pubblica manifestazione antimafia alla presenza di parlamentari ed altri esponenti politici nazionali e non.

 Una prassi, ormai, che ha messo da parte il confronto civile e la dialettica democratica  per privilegiare,invece, l’uso dell’aggressione e della violenza. 

Ed é appunto questo che ci preoccupa in maniera particolare perché essa  potrebbe rappresentare il preludio ad atti di vera e propria violenza anche fisica ai danni dei rappresentanti dell’Associazione Caponnetto e non solo. Nel rappresentare alle SS:LL. questa pericolosissima situazione, preme a questa Segreteria nazionale mettere in evidenza quanto riportato in un servizio – inchiesta pubblicato dal quotidiano ” Latina Editoriale Oggi” il 17 luglio 2015 dal titolo “Marcianise e dintorni” sul quale si ritiene utile richiamare l’attenzione delle SS.LL.

 Dopo il grave fatto avvenuto a Sperlonga ai danni del Consigliere Di Fazio ,archiviato secondo noi, frettolosamente con gli autori rimasti quindi sconosciuti, un altro atto intimidatorio ha minato la tranquillità di Sperlonga ed il clima pre-elettorale che sta divenendo rovente,

Infatti, ad inizio del corrente mese , un altro atto intimidatorio é stato denunciato   da un probabile  candidato alle prossime elezioni comunali.

 Ma che sta succedendo realmente a Sperlonga? 

Perché  tanto  susseguirsi di queste minacce nei confronti di politici locali e dei rappresentanti dell’Associazione Caponnetto ? 

Tali minacce  potrebbero  essere legate alle denunce  fatte ed alla miriade  di sequestri operati recentemente dai Carabinieri (con conferme della Cassazione) e degli immensi interessi economici in gioco?

 Se andiamo ,poi, nel territorio a confine con la Provincia di Caserta ,quello,cioé,dei  comuni  di SS. Cosma e Damiano – Castelforte – Minturno, assistiamo al susseguirsi di atti intimidatori ed attentati  di chiara matrice camorristica, su cui, insieme ai fatti inquietanti di Sperlonga ,non si può non  rimanere preoccupati, anche perché non rileviamo ,purtroppo, una  efficace e risolutiva azione di contrasto da parte  dei reparti territoriali.

 Riteniamo ,come Associazione, che non si può continuare ad indagare, per singoli episodi e separatamente,senza ,cioè,un quadro di assieme ,vista anche  la competenza di due  diverse Procure della Repubblica, Latina e Cassino, tutta questa fenomenologia criminale , per noi di chiara matrice mafiosa, 

Bisognerebbe,invece,cominciare ad indagare i fenomeni nell’ insieme, in un territorio oramai fortemente infiltrato  da clan camorristici e mafiosi in generale, che su quella terra  hanno investito centinaia di milioni di euro ,milioni di euro che sono stati  solo scalfiti dall’ azione repressiva per lo più   condotta dalle DDA di Napoli e Roma. 

Del resto é la stessa D.D.A di Roma che già negli anni scorsi mise  in risalto ciò lamentando questo metodo di agire delle Procure circondariali e del mancato coordinamento con la D.D.A. in una lettera diretta all’allora Procuratore Nazionale Antimafia Piero Grasso, 

Che  la provincia di Frosinone, così come del resto quella di Latina, ormai infestata dalle mafie, sia vitale per la lotta alla criminalità organizzata, ben lo sa anche la Procura distrettuale antimafia di Roma che, testualmente, scrive nella relazione di fine 2009 al Procuratore Piero Grasso che: “…appare utile realizzare un efficace coordinamento con le Procure circondariali, soprattutto Latina e Frosinone. Gravi episodi – gambizzazioni, incendi, attentati – si realizzano infatti quasi quotidianamente in quei territori, ma vengono rubricati, e trattati, come fatti di criminalità comune. La parcellizzazione delle indagini impedisce di cogliere, in tali avvenimenti, i segnali della presenza della criminalità mafiosa e favorisce il suo progressivo radicamento.

Il mancato coinvolgimento poi della Direzione distrettuale antimafia, rende impossibile utilizzare nelle indagini quegli strumenti investigativi (consultazione della banca dati, escussione di collaboratori di giustizia, collegamenti investigativi con altri Uffici, acquisizioni di atti giudiziari) essenziali per accertare compiutamente quel tipo di fatti. La conseguenza è che essi restano sovente impuniti, con il risultato di rafforzare ancora di più il potere dei gruppi mafiosi. Sarebbe dunque utile, dopo i necessari aggiornamenti, procedere finalmente alla sottoscrizione del protocollo d’intesa – promosso dal Procuratore Nazionale Antimafia e dal Procuratore Generale presso la Corte di Appello – tra Procure circondariali e Procura distrettuale, che in altre realtà ha dato risultati ma che per il distretto di Roma non è stato sottoscritto. Sarà poi cura di questo Ufficio, per il prossimo anno, organizzare incontri dei magistrati della Dda competenti per un determinato circondario con i pubblici ministeri dello stesso”.

Appare ,pertanto, urgente per la sicurezza  e l’ordine pubblico della provincia di Latina che la Prefettura pontina  prenda in esame l’intera e preoccupante situazione della criminalità esistente su quel territorio ed adotti i provvedimenti necessari.   

Nel contempo si auspica una concreta cooperazione tra Procura della DDA di Roma e le Procure circondariali di Latina, Frosinone e Cassino al fine di una efficace e coordinata  azione repressiva, soprattutto contro il crimine organizzato e le eventuali collusioni anche politiche-istituzionali.  

Si porgono distinti saluti  

                                                                                                     IL SEGRETARIO Nazionale

                                                                                                             Dr.Elvio Di Cesare