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Lettera aperta al Sindaco ed ai cittadini di Ventotene della Signora Candida Nisi: figli e figliastri!

VENTOTENE. LETTERA APERTA AL SINDACO ED AI CITTADINI DA PARTE DEòLLA SIGNORA CANDIDA NISI. FIGLI E FIGLIASTRI!

Dagli anni ’80 la mia famiglia sta subendo delle ingiustizie, i cui responsabili ancora non sono stati, però, perseguiti.

Ciò, dopo che ci siamo visti costretti ad informare il responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale del fatto che parte dei fabbricati adiacenti alle nostre proprietà immobiliari è stata realizzata sul suolo demaniale.

Dopo una lunga vertenza giudiziaria e numerose perizie effettuate da Tecnici nominati dal Tribunale di Gaeta, si è giunti ad una conclusione:

il Tribunale di Gaeta ha condannato gli autori di tali abusi a risarcirci centomila lire.

Soldi che, ad oggi, non abbiamo, però, ricevuti!

Negli anni ’90 abbiamo presentato alcuni progetti inerenti ad opere di miglioria al nostro immobile. Tali progetti sono stati inizialmente bocciati in quanto, a detta dei responsabili dell’Ufficio Tecnico Comunale, l’intervento edilizio da noi programmato avrebbe leso i diritti di terzi.

Forse i responsabili del predetto Ufficio Tecnico non erano ben informati o, peggio, non ricordavano che quell’area, chiusa con un cancello, era di proprietà demaniale.

Fummo noi che, tramite il nostro tecnico di fiducia, ricordammo ad essi la cosa e fu così che facemmo riaprire il cancello. Cancello che, però, fu richiuso abusivamente appena completammo i lavori.

Qualche anno dopo presentammo un nuovo progetto per la realizzazione di un parapetto, di una tettoia e per il rifacimento del manto di copertura dell’immobile di nostra proprietà.

Ci risiamo.

Malgrado appelli e denunce tesi ad avere notizie sullo stato della pratica prodotta il 19.8.2004, ad oggi non siamo ancora riusciti a conoscere il vero motivo del suo mancato accoglimento.

Abbiamo dovuto attendere quasi due anni per avere dal Capo Settore Urbanistica e Demanio una raccomandata con la quale, lo stesso, allegando la dicitura del comma del Piano di fabbricazione, ci ha comunicato che la richiesta non poteva essere accolta.

Sull’isola, da quando è stato approvato il P. d. F. , – come, d’altronde la stampa, oltreché l’ex assessore ai Trasporti Umberto Matrone, hanno rilevato – qualcosa in campo edilizio non funziona.

Più volte abbiamo denunciato la situazione alla Procura della Repubblica di Latina, alla Guardia di Finanza, ai Carabinieri, ma gli interrogativi da noi posti sono sempre rimasti senza risposta alcuna!

Ci siamo, quindi, rivolti al responsabile dell’U. T. C. chiedendo un sopralluogo.

Questi è venuto, accompagnato dal brigadiere e dell’appuntato dei Carabinieri dell’isola, e ci ha detto che presto avrebbero redatto una relazione con la quale si sarebbero disposti subito l’abbattimento del primo pezzo di abuso e, al contempo, il deferimento al giudice per la parte restante.

Tutto, però, è rimasto come prima. Anzi l’appuntato dei carabinieri ci ha riferito che l’U.T.C. starebbe predisponendo la determina di vendita di tali aree agli autori degli abusi.

A questo punto, vi domando:

come mai il responsabile dell’U.T.C. prima, con lettera del 10.10.2005, ha AUTORIZZATO l’intervento di realizzazione del parapetto e della tettoia, oltreché il rifacimento del manto di copertura e dopo meno di un anno tale autorizzazione ci è stata ritirata?

E, inoltre:

perché non vengono adottati i provvedimenti previsti dal P.d.F. a carico dei responsabili degli abusi, peraltro rilevati da numerose foto aeree?

Non vorremmo vederci, a questo punto, costretti ad andare in qualche trasmissione televisiva nazionale per denunciare quanto sta avvenendo sull’isola.

Ciò danneggerebbe notevolmente ed irrimediabilmente la sua immagine.

Candida Nisi