19/08/06
VELENI E QUERELE IN PREFETTURA A LATINA. IL COMANDANTE PROVINCIALE DEI CARABINIERI VIENE TRASFERITO.
CHE SUCCEDE A LATINA NELLE ISTITUZIONI?
LO CHIEDIAMO AL MINISTRO DEGLI INTERNI ON. AMATO ED ASPETTIAMO UNA RISPOSTA CHE NON RICALCHI VECCHI CLICHE’: che si tratta di… normali avvicendamenti!!!
Per il lavoro che noi della “Caponnetto” facciamo, siamo i primi interessati ad un buon funzionamento delle istituzioni.
Con grande sofferenza e con rammarico stiamo denunciando da anni che in provincia di Latina le istituzioni.. non funzionano come dovrebbero funzionare. E’ sotto i nostri occhi un ritaglio del “Corriere della Sera” del luglio 1996 che riporta in pagina nazionale le dichiarazioni di un pentito, certo Alessandro Mei congiunto dell’imprenditore Armellini, il quale ha detto ai PM di Milano Davigo e Boccassini “Se fossimo sotto Latina queste cose verrebbero risolte in altro modo”. Parole inquietanti, queste, non sappiamo se diffamatorie o meno, ma certamente tali da creare notevoli preoccupazioni in quella parte più attenta e sensibile della società che si occupa di difendere quel poco di spazi di democrazia, di legalità e di vivibilità civile che ci sono rimasti a causa del l’abbandono dei valori per i quali si sono battuti i nostri padri costituenti e del dilagare di un intollerabile malcostume che sta minando le basi dello stato di diritto.
“Se fossimo sotto Latina queste cose verrebbero risolte in altro modo”. Che significa?Da “Il Tempo” dell’11 luglio del 1996, in cronaca di Latina, in un servizio che riprende la notizia riportata dal “Corriere della Sera”, si fa riferimento ad un possibile intervento della Procura di Perugia, che, com’è noto, è quella preposta a giudicare sulla correttezza degli apparati giudiziari del Lazio. E’ stata interessata la Procura di Perugia al caso delle dichiarazioni di Mei e cosa essa ha deciso?Ma, al di là di ciò, quello che a noi interessa non è il singolo fatto, ma il quadro generale. Noi, purtroppo, vediamo che le cose non vanno in provincia di Latina. Abbiamo scoperto investimenti di persone di Locri a Latina, l’esistenza di persone collegate ad un clan della camorra che risultano fra i fondatori di una banca importante, abbiamo denunciato il caso Pandolfi a Formia, le presenze mafiose nel porto di Gaeta, abbiamo chiesto accertamenti su tutte le compravendite immobiliari a Formia e nel sud pontino, abbiamo seguito il caso di San Cosma e Damiano per il quale i Carabinieri di Minturno, dopo accurate e lunghe indagini, chiedono l’arresto di taluni amministratori e tecnici comunali mentre un PM di Latina risponde con la richiesta di archiviazione, ab- biamo individuato altre situazioni preoccupanti a Fondi e così via (tutte cose da noi segnalate alla DNA) e c’è ancora a Latina chi sostiene che… ”. ma, no, sì c’è stato qualche tentativo di infiltrazione, ma tutto è stato bloccato e non bisogna fare allarmismi. ”
Tutto ciò, mentre la criminalità organizzata è entrata e sta entrando sempre più nel nostro tessuto economico –e, temiamo, anche politico-.
Che succede in provincia di Latina, On. Amato???
Vogliamo cominciare ad andare a scovare che cosa non va nei vertici istituzionali?Perché in Prefettura arrivano a denunciarsi fra vice Prefetti, dirigenti e così via e viene trasferita la viceprefetto vicaria, sembra per. incompatibilità ambientale?E’ possibile che tutto il torto sia da una sola parte?E’stata disposta un’inchiesta rigorosa da parte del Ministero?Che risultati essa ha dato e quali provvedimenti saranno adottati anche a carico di altre eventuali persone? Nella Prefettura di Latina ci sono persone che stanno da decenni, mentre la Dr. Ingenito dopo pochi mesi è stata trasferita.
Ora anche il Col. Libertini, comandante provinciale dei Carabinieri, è stato trasferito. Normale avvicendamento?Se fosse così, saremmo tranquilli.
Onorevole Amato, ci tolga una curiosità: ma il normale avvicendamento, se tale è, riguarda solo il comandante dei Carabinieri o anche il Questore, il comandante della Finanza, il Prefetto e gli altri vertici istituzionali?
Associazione regionale Lazio per la lotta contro le illegalità e le mafie
“Antonino Caponnetto”