Ci è pervenuta una nota da parte del Presidente del COMITATO DI FATTO IN DIFESA DEI DIRITTI E INTERESSI COLLETTIVI DEI CITTADINI Avv. Francesco Fusco di Fondi, nota che, per l’importanza e l’attualità del tema trattato, abbiamo ritenuto di pubblicare integralmente.
Comitato di fatto in difesa dei diritti e interessi collettivi dei cittadini
istuito in data 23/06/99 – Pres. (avv.) Francesco Fusco
sede: via N. Sauro, n.7 – 04022 Fondi (LT)
tel.0771-51.20.40 fax 51.20.41 cell.338-2667351
e-mail: avv.fusco@tiscali.it
sito: http://comitatodifatto.spazioblog.it
il Comitato è apolitico senza finalità di lucro con struttura volontaria Chiunque può sollevare una problematica collettiva
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Lettera Aperta ai cittadini di Fondi
diritto di replica
Ieri sera ho seguito la trasmissione “Monitor” su Lazio-TV, come cittadino esprimo liberamente il mio pensiero sul caso Fondi:
sembra che via sia adesso lo scontro pubblico fra due Senatori della Repubblica, Fazzone e Ciarrapico, appartenenti al medesimo partito; se questo è vero, viene confermata la critica che il sottoscritto aveva fatto sulla nuova legge elettorale, che non permette di scegliere i candidati, i quali vengono scelti direttamente dalle segreterie dei partiti, quindi rispondo non più al popolo ma solo alle segreterie, inoltre il voto di un cittadino di Fondi, che ha votato al medesimo partito, è andato sia a Fazzone che a Ciarrapico;
sembra, che il Senatore, mi scuso fin d’ora se sbaglio, non è tanto entrato nel merito della questione della venuta della Commisione di accesso a Fondi, e sulla possibilità di una decisione di scioglimento del Consiglio Comunale, ma sia rimasto piuttosto sulle questioni preliminari circa l’insediamento della Commisione di accesso a Fondi e sulla mancata comunicazione di quando stava accadendo al primo cittadino di Fondi;
sembra, che il Senatore, mi scuso fin d’ora se sbaglio, abbia diminuito un pò la figura del Prefetto di Latina, quindi, di riflesso della Commisione di accesso (nonché anche la figura della associazione antimafia regionale del Lazio Caponnetto);
sembra, infine, che il Senatore, mi scuso fin d’ora se sbaglio, abbia molto diminuito il problema della eventuale illegalità a Fondi e della eventuale presenza di organizzazioni mafiose e camorristiche a Fondi;
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orbene, come cittadino, non posso che rimanere un pò perplesso ciò per i ss. motivi:
come riportato da diverse fonti, giornali e siti internet: “… per il prefetto di Latina, però, le connivenze sono chiare. Nella relazione inviata a Maroni, Frattasi chiama in causa il sindaco forzista di Fondi Parisella, parte del consiglio comunale e «la stessa macchina amministrativa» del comune. Nella richiesta di commissariamento si legge chiaramente che vi era una vera e propria contiguità tra Carmelo Tripodo e pezzi di Forza Italia del sud del Lazio… “;
la relazione redatta dalla Direzione Nazionale Antimafia ha individuato il Comune di Fondi (oltre quello di Terracina, Formia e Gaeta), come i centri in cui le mafie sono, in provincia di Latina, maggiormente presenti ed attive e non sembra, che da parte delle istituzioni locali interessate si sia messa in atto una strategia efficace di contrasto; quindi il timore è che tali situazioni possano aver influenzato anche la condotta di parte sia delle istituzioni che del mondo della politica;
i PM Antimafia hanno detto che la situazione è grave e che esistono strutture ben radicate che dobbiamo fronteggiare adeguatamente;
il Magistrati De Ficcky ha richiesto più controllo del territorio, la società civile e le istituzioni, come le procure, devono contribuire con più efficacia al controllo del territorio, nella lotta quotidiana alla mafia;
negli interventi del sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Napoli Antonello Ardituro, di Giuseppe Astorre della commissione parlamentare antimafia, dei sindacalisti Antonio Turri, Antonio Mattia e Marco Galli, è stato osservato che certe situazioni esistenti nel tessuto socio-economico del Lazio meridionale, e della provincia di Latina in particolare, favoriscono le infiltrazioni della camorra, della mafia e della ‘ndrangheta. Si è parlato anche del caso Fondi e il segretario regionale dell’associazione “Caponnetto”, Elvio Di Cesare, ha invitato il sindaco Luigi Parisella a costituirsi in giudizio nei processi in corso per reati di stampo mafioso;
il rapporto sulla criminalità organizzata nel Lazio presenta elementi preoccupanti anche per Fondi, infatti, c’è una corposa parte dedicata anche a Fondi, interessi nel commercio e nell’edilizia, le organizzazioni si saldano con gruppi locali;
sospetti che sono nati da accertamenti e ricerche serrate e che si sono trasformati in fatti, l’idea che presto si è fatta spazio tra gli inquirenti è stata che ci fosse un legame stretto tra mafia e politica, una convinzione per la quale è stata istituita una Commissione d’accesso chiamata ad indagare presso il Comune di Fondi per verificare coinvolgimenti con la malavita;
iI sostituto procuratore antimafia Luigi De Ficchy, a proposito della criminalità organizzata nel Lazio, ha più volte ripetuto: «Troppo spesso sento da una parte sopravvalutare un singolo episodio e dall’altra minimizzare il fenomeno nel suo complesso. Questo comportamento viene tenuto a volte da persone che sono interessate ad affermare che nel territorio di loro competenza va tutto bene… ». Le attività privilegiate dalla criminalità sono quelle «economico-finanziane come riciclaggio, bancarotta, truffe, estorsione e usura. Queste attività -continua De Ficchy – rappresentano a volte la base per il controllo di attività commerciali e imprenditoriali. Da qui la criminalità è arrivata al controllo di settori e attività merceologiche, in particolar modo
in alcuni quartieri della capitale e in alcune città del Lazio, prevalentemente nel sud pontino… Nel Lazio, purtroppo, siamo in ritardo rispetto alla possibilità della prevenzione, ma possiamo ancora cercare di contrastare un radicamento ulteriore delle organizzazioni criminali»;
per farlo, però, occorre che almeno si riconosca che la mafia esiste, come stanno documentando quotidianamente i media locali. Nella pianura pontina, sostiene l’associazione contro la mafia Libera «la situazione è sicuramente aggravata dal clima omertoso che si va instaurando in vasti strati della popolazione che tende a ‘convivere’ con le mafie. Gli esempi non mancano di referenti mafiosi in alcuni settori della politica e del mondo degli affari»;
non si può quindi combattere la criminalità organizzata se si nega che esiste;. così è, da anni, sul suo radicamento nel Lazio; nonostante la presenza dei clan mafiosi sia puntualmente documentata dalla direzione distrettuale antimafia (Dia), osservatorio regionale, sindacati e associazioni, troppe amministrazioni locali respingono sdegnosamente l’esistenza di questa vera emergenza;
lo fa, p. es. , il presidente della Provincia di Latina Armando Cusani che nega il radicamento di mafia, camorra èndrangheta nel territorio pontino: voci alimentate da chi vuole farsi pubblicità, dice Cubani; ma è venuta di nuovo fuori la notizia che fiumi di denaro sporco vengono investiti lungo tutto il litorale laziale, a partire dagli appalti nei porti turistici e commerciali: lo dimostrano le relazioni della Dia e le denunce della Cgil;
sembrerebbe quindi che vi sia, una sottovalutazione degli elementi che stanno emergendo, che non può destare:
allarme e preoccupazione;
infine, durante l’attaccco del Senatore a Ciarrapico, sembra che la telecamera, abbia mostrato un certificato del casellario penale a nome di Ciarrapico, che è stato letto, orbene: questo documento è coperto dalla privacy e comunque poteva essere chiesto solo dal diretto interessato?
cittadino Francesco Fusco