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Lettera aperta agli Onn.Pedica, Veltroni, Picierno, Garavini, Amici ed a tutti i componenti del Comitato Antimafia di Fond

Carissimi, c’è un problema della cui gravità-crediamo -finora nessuno si è voluto rendere conto. Un problema che oggi ha determinato il “caso Fondi”, ma che domani ne determinerà altri ancora. Proprio in queste due ultime settimane abbiamo completato un lavoro di monitoraggio su alcuni altri importanti comuni del Lazio e della provincia di Latina e vi possiamo assicurare che le persone che sono entrate in possesso dei dossier riservati che noi abbiamo redatto sono rimaste stupite per la gravità delle situazioni rilevate. Gravità non emerse, purtroppo e spesso, dai rapporti delle forze locali. Il problema riguarda il funzionamento degli apparati investigativi e giudiziari locali. Sul sito web della nostra Associazione www. comitato-antimafia-lt. org abbiamo ieri pubblicato una nota con la quale, denunciando le carenze, abbiamo anche suggerito alcune soluzione tecniche delle quali i parlamentari ed i partiti dovrebbero farsi sostenitori presso i Comandi Generali dei Carabinieri, della GDF e presso il Capo della Polizia.
A monte della decisione / non decisione del Governo sul “caso Fondi” c’è anche la concezione che tali Comandi Generali ed il Viminale hanno di esso come fatto ” di rilevanza locale”. Un convincimento chiaramente consolidatosi nel tempo a seguito di informazioni carenti o distorte assunte e trasmesse dai presidi locali.
Se non si affronta e risolve il problema della qualità delle indagini e del personale in esse impegnato, non risolveremo mai il problema della presenza mafiosa sul territorio.
Vi rispiarmiamo i dettagli della situazione perché li abbiamo riassunti nella nota sul sito. Vi sottolineamo solamente alcune cose: la Guardia di Finanza è come se non esistesse a Fondi ed in provincia di Latina; essa non fa indagini patrimoniali sulle montagne di capitali mafiosi investiti (d’altro canto il caso drammatico del capitano Fedele Conti proprio a Fondi è emblematico!). I commissariati della Polizia di Stato, malgrado gli sforzi del Questore D’Angelo, sono quelli che sono. I carabinieri, a parte quelli del Comando Provinciale che nell’operazione Damasco hanno mostrato veramente qualità eccellenti, nelle Stazioni e soprattutto nei Nuclei operativi periferici sono estremamente carenti. Un quadro deprimente che costringe a far intervenire continuamente le strutture centrali (DIA, ROS, GICO, SCO, sezione CO dei Servizi ecc. ecc. ) con grave dispendio di energie e soldi, per l’assoluta impreparazione di quelle locali in materia di capacità ed attitudine a proposito di antimafia. Basterebbe applicare la L.100 e sostituire il personale che sta qua da decenni con altro preparato. Se non si fa questo, macineremo sempre aria fritta perché fra Procura della Repubblica e forze dell’ordine locali non ci sono in provincia gli strumenti adeguati per combattere seriamente le mafie e la corruzione nella P. A. Chi se la sente di affrontare questi problemi oltremodo seri?

Ass. A. Caponnetto