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L’equilibrio sottile tra il “sistema Reggio” e la ‘ndrangheta. I racconti del nuovo pentito

L’equilibrio sottile tra il “sistema Reggio” e la ‘ndrangheta. I racconti del nuovo pentito

I verbali dell’ex assessore Sebastiano Vecchio. «I De Stefano vicini a Scopelliti, lo sanno anche i bambini». Il viaggio a Roma con Sarra per incontrare gli Alvaro. E risolvere i problemi tra polit…

Pubblicato il: 04/02/2021 – 12:44

di Pablo Petrasso

REGGIO CALABRIA Gli interrogatori dell’ex assessore Sebastiano Vecchio, nuovo collaboratore di giustizia della Dda di Reggio Calabria, sono pieni di omissis. Le sue parole sono destinate a riaprire i discorsi sul sistema di potere che ha governato per anni la città con le sue zone oscure. Alcuni dei passaggi non coperti da omissis, però, sono chiarissimi e fanno già tremare la politica. Vecchio, ad esempio, ricorda – in un verbale del 9 novembre 2020 – che «i De Stefano erano vicini a Peppe Scopelliti e lo si sa, lo sanno pure ormai i ragazzi dell’asilo, ma c’è stato un momento in cui è stato fischiato in un pubblico comizio (…). Forse gli hanno tirato un pochettino le orecchie a Peppe Scopelliti anche l’altro schieramento, cioè i Condello, parliamo delle famiglie più grosse». Equilibri di potere delicatissimi, da gestire con diplomazia degna di attori istituzionali. Perché, in questi casi, chi sgarra rischia di pagare caro. L’ex assessore, il cui “tutore” politico era Alberto Sarra (capo della sua area di riferimento) ha modo di capire come le dinamiche reggine siano legate a stretto filo con le tele intessute dalla ‘ndrangheta a Roma.  

Gli Alvaro e il Cafè de Paris

«Nei vari viaggi che facevamo a Roma con Alberto Sarra, quando salivamo a Roma abbiamo incontrato al Cafè de Paris, mi presentarono il gestore, il proprietario, adesso non mi ricordo che ruolo aveva, che… mi sono messo a ridere perché mi ha detto che lui prima era barbiere a Sinopoli e invece là è arrivato col Porsche Cayenne. Dissi io: «Eh, eh, complimenti!». Vecchio capisce «che… Alberto si incontrava, insomma, con questi degli Alvaro, poi alla fine me li hanno presentati come quelli degli Alvaro, ma non… non so i discorsi perché… e c’era pure Mimmo Morabito, che pure con Sarra e come con Sandro Nicolò avevano il “San Giovanni”». Gli incontri romani avevano dei prologhi conviviali, secondo il racconto dell’ex assessore: «La sera si usciva – dice ai pm – si andava in qualche night a passare la serata, tutti ospiti di questi signori degli Alvaro».

Sarra e Paolo Martino

Una sera, in taxi, il gruppo degli ospiti reggini arriva «su una collinetta che potrei dire, potrei dire un convento». Vecchio ricorda che «Alberto scese e io e Mimmo Morabito abbiamo aspettato fuori», poi «è passato un signore e Mimmo mi ha detto: “Sai chi è quello?”». L’ex assessore, oggi collaboratore di giustizia scopre che «era Paolo Martino», cugino del patriarca Paolo De Stefano e figura di riferimento per la ‘ndrangheta reggina. Morabito indirizza Vecchio con toni spicci: «Fatti i cazzi tuoi, Alberto si sta (…) perché devono aggiustare alcune cose a Reggio perché mi sa tanto che tuo compare…». Il compare in questione è Scopelliti, testimone di nozze di Vecchio. L’amico continua, spiegando che l’allora sindaco «dà troppo verso i De e deve darsi una regolata». Il pentito collega questa frase ad «alcune rappresaglie»: spari al camion della Leonia, «hanno fatto qualche piccolo danno, qualche piccolo movimento, che per chi non sa o per chi non sapeva non si riusciva a capire, però Mimmo mi confermava invece che era tutto in virtù di questa spartizione economica da parte di Peppe Scopelliti troppo verso i De Stefano e non a parificazione con le altre famiglie di un certo peso». 

«Virimu si si dà na regolata»

L’esito dell’incontro si manifesta al rientro in auto di Sarra che è un po’ folcloristico, anche nei suoi modi di fare, un non fine come Peppe Scopelliti, un po’ più rosso». E «alzandosi le maniche della giacca disse: “Ora virimo su Peppi si dà ‘na regolata o meno”».

Garanzie per la ‘ndrangheta

Per il neo-pentito, l’ex sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti e l’ex sottosegretario regionale Alberto Sarra – il primo indagato e l’altro imputato nell’inchiesta Gotha – avrebbero dato garanzie alla ‘ndrangheta. L’ex assessore comunale e poliziotto, dopo essere stato arrestato nell’inchiesta “Pedigree 2” è apparso davanti ai pm della Dda di Reggio Calabria Stefano Musolino e Walter Ignazitto e ha raccontato i rapporti della politica reggina con esponenti di ‘ndrangheta come Leo Caridi, fratello del boss Nino Caridi, e Mimì Sconti da poco arrestato per mafia. Stando al racconto del pentito, Scopelliti «garantiva a Mimì Sconti, a Leo Caridi, di stare tranquillo che c’era Sarra che faceva da equilibrio, non si dimenticava di loro, insomma. Gli interessi, parliamo sempre dei dati economici, degli appalti, soldi, dove .. posti di lavoro, tutto quello che la politica può fornire».

Fonte:https://www.corrieredellacalabria.it/2021/02/04/lequilibrio-sottile-tra-il-sistema-reggio-e-la-ndrangheta-i-racconti-del-nuovo-pentito/