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Lenola, vicino a Fondi: l’assessore ci risponde ma parla di altre cose e non dei rilievi che abbiamo fatto noi. Aggiungiamo altri elementi

UN ASSESSORE DEL COMUNE DI LENOLA, VICINO A FONDI, IN PROVINCIA DI LATINA, RISPONDE AI NOSTRI RILIEVI

Con un giro di parole un assessore al Comune di Lenola, in provincia di Latina, un comune collinare a pochi chilometri da Fondi, risponde ai nostri rilievi sulla situazione urbanistica di quel Comune.

Un’autoesaltazione che non ci azzecca un fico con le osservazioni che abbiamo fatto noi relativamente al… caos che regna nel settore urbanistico di quell’amministrazione e al modo in cui vengono gestite le cose.

Organi di stampa hanno riportato tempo fa un documento dell’opposizione in cui si evidenziano i metodi seguiti nella costituzione, ad esempio, della Commissione edilizia.

Leggiamone alcuni stralci:

“Con l’elezione dei membri della Commissione Edilizia, l’Amministrazione ha compiuto un ulteriore passo verso il totale controllo politico dell’edilizia privata, l’unico settore a cui sono veramente interessati”.

E poi, “Oltre a presentare ai professionisti un bando farsa al quale molti si sono sottratti in quanto, tra le righe, era facile leggere un chiaro fine politico clientelare, è stata seguita una procedura illegale e poco trasparente che ha portato alla nomina di una commissione composta da parenti ed amici degli attuali amministratori di maggioranza. Addirittura hanno inserito come esperto un ragazzo poco più che ventenne, di FONDI, solo perché legato ad un assessore.

A Lenola non c’erano altri esperti di edilizia?

Ribadiamo la nostra proposta che è quella dell’abolizione della Commissione Edilizia e della nomina di un dirigente, tecnico laureato, con il compito di guidare l’intero iter amministrativo, affinché il permesso a costruire o altra autorizzazione venga sottratto al controllo politico e con l’ulteriore vantaggio, di non poco conto, di una accelerazione della procedura a tutto vantaggio della collettività. Ci sono, inoltre, situazioni al limite della decenza visto che in commissione c’è il figlio dell’assessore all’urbanistica: In questa commissione non c’è alcun membro che rappresenti la minoranza e questo significa che potranno fare quello che vogliono”.

C’è bisogno di altro?

Questo è il “quadro” che abbiamo davanti, un quadro già di per sé significativo, al quale bisogna aggiungere, però, altri ritocchi ed elementi che stanno alla base dei nostri rilievi e delle nostre preoccupazioni:

– la cementificazione di Chiavino e Vallebernardo;

– i procedimenti giudiziari a carico di professionisti tecnici;

– i 20 casi di abusivismo edilizio accertati da Carabinieri e Corpo Forestale solo nell’ultimo biennio;

– i permessi a costruire, ad esempio a Vallebernardo, sfruttando i lotti interclusi.

Inesatto? Dobbiamo andare oltre?