Latina 5.12.2003
COMUNICATO STAMPA
E’ veramente risibile la tesi dell’INAIL, divulgata attraverso alcuni organi d’informazione, secondo cui l’emersione del “lavoro nero” potrebbe avvenire grazie ad un lavoro di consulenza e di informazione alle aziende.
Ciò si potrebbe ottenere rispetto ad aziende sane, ma non con quelle che sono gestite da persone legate alla criminalità organizzata e che operano per lo più in regime di subappalti.
Più volte questa Associazione ha richiamato l’attenzione del Prefetto e di altri vertici istituzionali sulla situazione esistente in provincia di Latina, area in cui la malavita organizzata controlla ampi segmenti dell’economia.
Di fronte ad una situazione del genere, lo Stato schiera un esiguo numero di ispettori (basti dire che l’INAIL ha sul nostro territorio un solo – dicasi 1- ispettore), mentre ASL, Direzione provinciale del lavoro e INPS hanno complessivamente un numero di funzionari ispettivi assolutamente insufficiente rispetto alle esigenze.
Se il Prefetto di Latina non interverrà con determinazione presso il Ministero del Lavoro, il problema del “lavoro nero” in provincia di Latina resterà insoluto per sempre.
Il Segretario
Dr. Elvio Di Cesare