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Legnini assicura: a Napoli niente vuoti: «Procuratore nominato entro l’estate»..FATE PRESTO.NAPOLI NON PUO’ RESTARE A LUNGO SENZA PROCURATORE CAPO.

Il Mattino, Mercoledì 29 Marzo 2017

Legnini assicura: a Napoli niente vuoti: «Procuratore nominato entro l’estate»

di Leandro Del Gaudio

A Napoli il nuovo procuratore prima dell’estate, nella consapevolezza che l’ufficio inquirente più numeroso d’Italia è ben guidato dal reggente e dagli aggiunti. Lo dice in modo diretto, il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini, a margine del corso di formazione della scuola superiore della magistratura su le «risorse della giustizia». Ed è nel Salone dei busti di Castelcapuano, che il vicepresidente di Palazzo dei Marescialli accetta di parlare del caso Napoli, o meglio, della nomina del nuovo procuratore dopo il pensionamento di Giovanni Colangelo.

Presidente Legnini, da febbraio la Procura più numerosa d’Italia è senza un capo: fatte salve professionalità ed efficienza del reggente Nunzio Fragliasso, il Csm quando affronterà il caso? 
«L’incarico di Procuratore della Repubblica di Napoli è uno dei più importanti che noi siamo chiamati a conferire in queste settimane. Fa parte di un bando che ricomprende molteplici incarichi direttivi e semi direttivi, in parte già esaminati dalla Quinta Commissione e dal Plenum».

Certo, ma che tempi vi siete dati?
«Le nomine vengono prese in esame in base dell’ordine cronologico delle scoperture, Napoli è uno degli ultimi di quel bando, in quanto il posto è vacante dallo scorso febbraio. Tuttavia la rilevanza della nomina del Procuratore di Napoli, ci porta a valutare che non necessariamente debba essere rispettato il criterio cronologico. Quindi, penso che si possa prevedere l’avvio dell’esame di tale importante pratica nel mese di maggio».

Vista la complessità della pratica Napoli e di fronte allo spessore dei concorrenti, farete ricorso alle audizioni? 
«Questa è una scelta che compete alla Quinta Commissione. Tra le tante novità contenute nel nuovo regolamento interno, vi è anche la possibilità di rendere pubbliche le audizioni quando si tratta, evidentemente, di scelte importanti. Affinché ciò accada è sufficiente la richiesta di due Componenti su sei. Se tale richiesta verrà presentata, la norma sarà, ovviamente, applicata».

Con l’uscita di scena del procuratore Giovanni Colangelo (in pensione anticipata dallo scorso febbraio) si rischia una vacatio anche prolungata: secondo lei è giusto lasciare un ufficio tanto delicato e complesso senza un procuratore? Non crede che da un punto di vista psicologico ci possa essere una sorta di rilassamento da parte degli operatori della giustizia?
«La Procura di Napoli è saldamente guidata dal Procuratore aggiunto vicario e dagli altri aggiunti. Non c’è, quindi, un vuoto di direzione. La procedura è quella che conosciamo. I tempi per il conferimento di un incarico direttivo sono in media di 7-8 mesi. Faremo tutto il possibile per comprimerli. Consideri che tuttora siamo gravati da un numero straordinario di nomine, in virtù della concentrazione del ricambio dei vertici degli Uffici dovuto dell’abbassamento dell’età pensionabile (abbiamo deliberato 569 nomine in due anni e mezzo e ne abbiamo ancora 209 pendenti, e poi altri posti ancora da pubblicare).

Se un cittadino napoletano le chiedesse quali saranno i criteri che seguirete, cosa risponderebbe?
«I criteri sono chiarissimi, qualunque magistrato ed anche i cittadini possono leggerli nel nuovo testo unico sulla dirigenza, approvato nel 2015 e pubblicato sul nuovo sito del Csm. In quella circolare sono contenuti gli indicatori generali e specifici che vengono utilizzati nella selezione degli aspiranti. Naturalmente tutti sappiamo che la scelta del Capo di un ufficio è il frutto della coniugazione di valutazioni di merito con il voto in Commissione e in Plenum, essendo il Csm un organo elettivo e democratico».

Scusi se torno sulla questione cronologica ma Napoli quando avrà un procuratore?
«Mi auguro prima dell’estate».

Recentemente una inchiesta del Mattino sul Tribunale Napoli Nord ha posto in evidenza che mancano le aule bunker. Un paradosso, per il Tribunale nato tre anni fa anche per decongestionare l’afflusso al Centro direzionale.
«Pochi mesi fa ho visitato il Tribunale di Napoli Nord ed ho incontrato i magistrati di quell’importante ufficio giudiziario. Ho avuto modo di apprezzare il lavoro straordinario che i dirigenti e tutti i magistrati stanno svolgendo ed ho preso nota delle difficoltà dell’Ufficio. In quell’occasione ci impegnammo a fare un tagliando della speciale esperienza di un Ufficio giudiziario di nuova istituzione e delle difficoltà riscontrate. Il consuntivo dell’attività del primo triennio è da fare al compimento dei tre anni, cioè a settembre 2018. Il problema delle aule bunker lo prenderemo sicuramente in esame ben sapendo che il reperimento delle strutture è di competenza del Ministero della Giustizia».