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Le verità su Fondi. Una telefonata dell’avvocato Arnaldo Faiola risentito per quanto detto da noi durante la trasmissione Monitor di Laziotv‏

Ma c’è qualcuno che sia così ingenuo da non capire che a Fondi ci sia un “qualcosa” che non è stato individuato e che va al di là dei canoni e del quadro che ci sono stati presentati?

Un “qualcosa” che, se non si individua a fondo e non si debella, farà sempre in modo che prevalga all’infinito una logica gattopardesca del… cambiare tutto per non cambiare mai niente.

Ma c’è ancora qualcuno che voglia continuare a vedere tutto il male da una parte ed il bene dall’altra?

Cominciamo a segmentare, a zigzagare, a resettare, individuando responsabilità ed eventuali trasversalità.

Oggettive o soggettive.

Di persone, o gruppi.

Locali o nazionali.

Trasversalità che possono anche non essere visibili, ma vanno ricercate e lette nei comportamenti di ognuno, nei silenzi di altri e così via.

Nei silenzi.

Tanti.

Nelle inerzie.

A Fondi si sono verificati fatti gravissimi e siamo certi che se ne verificheranno ancora.

Incomprensibili agli occhi dei più, degli sprovveduti, degli ingenui appunto.

Prendiamo l’ultimo caso, quello del traffico delle droghe.

Si sapeva da anni, per non dire da decenni e nessuno in passato si è mosso, ha denunciato.

Magari –è solo un’ipotesi-qualcuno si è avvantaggiato dell’amicizia o del sostegno di qualcuno rimasto coinvolto in questa operazione!!!

Intelligenti pauca.

Ed allora il Capitano Spadari non ci venga a dire che non è vero quello che noi diciamo circa la mancata applicazione del 416 bis da parte della magistratura laziale perché se pensiamo che tutta la mafia a Fondi sia imputabile solo a chi è stato mandato a processo e condannato per quel reato vuol dire proprio che non abbiamo capito niente di niente.

Questa è la realtà processuale che è emersa sulla base di indagini fatte.

Bene o male, non ci interessa, né possiamo affermarlo ora, prima di aver individuato quel “qualcosa” di cui stiamo parlando da anni.

Ci ha telefonato l’avvocato Faiola, di Fondi, risentito perché noi ieri alla trasmissione MONITOR di Lazio tv abbiamo liquidato la classe politica dividendola fra collusi, corrotti, inadeguati, impreparati ed insensibili a certe tematiche.

“Colluso con le mafie” in sostanza non possiamo definire nessuno perché NON si è indagato su nessuno e, se su qualcuno si è indagato (vedi Formia Connection), la Procura di Latina non ha ritenuto di approfondire e ha archiviato.

Perché nessuno, ma proprio nessuno, si domanda il perché di tale comportamento della Procura di Latina che ha chiuso il “caso Formia ” vanificando lo sforzo – ed i soldi spesi per le intercettazioni telefoniche e quant’altro – dei poliziotti formiani?

Perché nessuno si è domandato ed ha chiesto il perché è avvenuto quanto denunciato dai PM De Martino e Curcio e, cioè, che molti casi di natura mafiosa sono stati rubricati come casi di reati ordinari?

In altri tempi si prendevano i responsabili e si cacciavano a pedate nel culo.

A casa.

Oggi tutti zitti, chi per paura, chi per ignoranza, chi perché gli fa comodo, chi per complicità.

Alla direzione del MOF a Fondi si sono avvicendati presidenti di tutte le bandiere, da sinistra a destra.

Possibile che nessuno in passato abbia visto quello che poi è venuto fuori?

Perché nessuno è andato dal magistrato della DDA a Roma o a Napoli a dirgli “ ho visto questo e quello, ho il sospetto che… ”?

Nessuno ha visto.

Ed allora, caro avvocato Faiola, delle due una.

O sono stati indicate a certi vertici persone incompetenti, che non si rendevano conto e non vedevano quanto avveniva, o, altrimenti, erano colluse.

Non si scappa.

Scegli tu.

D’altra parte, le sceneggiate viste a Fondi durante le mobilitazioni di massa contro le mafie, mai seguite poi da azioni in Parlamento determinate, la dicono lunga sulle catena di responsabilità oggettive o soggettive.

Un’altra considerazione che tu, avvocato Faiola, dovresti fare e una domanda che dovresti rivolgere a te stesso ed agli altri:

per quale motivo, fra tutti i “guerrieri” che abbiamo visto e sentito a Fondi durante il periodo della lotta per lo scioglimento dell’amministrazione comunale -tutti poi spariti nel nulla- gli UNICI a beccarsi una denuncia con richiesta di danni per aver chiesto di indagare sui progetti di cementificazione al Salto siamo stati noi dell’Associazione Caponnetto e personalmente chi scrive?.

Visti da tutti come i diavoli, a destra come a sinistra.

Chi aveva rilasciato licenze o concessioni?

Intendiamoci bene e non fraintendiamo.

La nostra storia personale, politica ed associativa ci pone orgogliosamente al di sopra ed al di fuori di ogni sospetto e noi siamo fra i pochi (non diciamo gli unici) che possono parlare guardando TUTTI, MA PROPRIO TUTTI, A SINISTRA, COME A DESTRA, negli occhi senza doverli abbassare:

se noi continuiamo a pensare che tutto il male sta da una parte ed il bene dall’altra, vorrà dire che non abbiamo capito niente.

MA PROPRIO NIENTE!

Partiamo da qui e potremo darci tante risposte.

La nostra forza, il nostro prestigio ed il rispetto di cui godiamo a certi livelli stanno proprio in questo:

LA NOSTRA LIBERTA’ DA TUTTO E DA TUTTI!

Detto questo, siamo pronti a lavorare con chiunque voglia scoprire la VERITA’ su Fondi, su Latina, su Milano, su Canicattì.