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Le ronde delegittimano le forze dell’ordine: lo denuncia anche Pisanu

Pdl, sulle ronde è confusione interna

L’ex ministro dell’Interno, Giuseppe Pisanu, oggi presidente della Commissione parlamentare Antimafia, critica il suo successore al Viminale Roberto Maroni sulle politiche per la sicurezza seguite da neppure un anno

Le ronde “un vulnus all’unitarietà e all’efficienza del nostro sistema di sicurezza” e una realtà che “spesso si presentano come milizie di partito” più che come associazioni di volontariato. L’ex ministro dell’Interno, Giuseppe Pisanu, oggi presidente della Commissione parlamentare Antimafia, critica il suo successore al Viminale Roberto Maroni sulle politiche per la sicurezza seguite da neppure un anno.

In una intervista a “Metropoli”, Pisanu, per quanto riguarda le politiche migratorie, dice di vedere “una certa confusione di idee e propositi” mentre per il contrasto alla criminalità romena consiglia “una prevenzione oculata e con una repressione energica, basata soprattutto sulla severità e la certezza della pena”.

Per quanto riguarda, invece, temi contrastati come le ronde, lo stesso ex ministro dichiara che quando “si trasferiscono competenze e funzioni anche minori dai prefetti ai sindaci, dalle forze dell’ordine a soggetti privati, si attenta, che lo si voglia o no, all’unità del sistema e si gettano le basi di ulteriori confusioni e disordine”.

Tornando alla questione-immigrazione Pisanu reputa “un’infamia” l’equazione immigrato-delinquente e si dice contrario alla facoltà, da parte del medico, di poter denunciare un clandestino che si rivolge ad una struttura sanitaria perché “se la norma venisse applicata indiscriminatamente si creerebbero problemi serissimi alla salute pubblica e al sistema sanitario nazionale”.

Il reato d’immigrazione clandestina sarà un valido deterrente ai flussi migratori? “Temo di no, – è la sua risposta – perché la fame, la disperazione e anche la speranza che spingono tanti migranti non conoscono ostacoli”.
Infine, Pisanu non lesina critiche alla proposta di un ulteriore contributo sul rinnovo dei permessi di soggiorno, che già attualmente costa oltre 72 euro (“una cattiveria verso i più poveri e i più indifesi”) e alla moratoria, chiesta dalla Lega, sui flussi d’ingresso degli extracomunitari per due anni.

“La recessione in atto giustifica, almeno in parte, la moratoria, ma non cambia i termini del problema. Perché – sostiene Pisanu – se vogliamo mantenere invariato il numero degli italiani in età lavorativa per i prossimi venti anni, avremo bisogno mediamente di 300mila immigrati all’anno. Piaccia o no, la prosperità futura del nostro Paese – conclude – dipenderà dalla sua capacità di attrarre forza-lavoro dall’estero e di integrarla in maniera adeguata”.

(tratto da www.aprileonline.info)