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COMUNICATI.L’Associazione Caponnetto si rivolge alla Comunità Europea per chiedere la messa in stato di accusa delle autorità italiane per la triste vicenda dell’avvelenamento da parte della camorra di vaste porzioni dei territori italiani.Convocato il Consiglio Direttivo dell’Associazione per DOMENICA 8 DICEMBRE

CI ACCINGIAMO A CHIEDERE ALLA COMUNITA’ EUROPEA LA MESSA IN STATO DI ACCUSA DELLE AUTORITA’ ITALIANE PER LA VICENDA DELL’AVVELENAMENTO DA PARTE DELLA CAMORRA DI VASTI TERRITORI DELLA CAMPANIA, DEL LAZIO E DEL MOLISE
CONVOCATO IL CONSIGLIO DIRETTIVO DELL’ASSOCIAZIONE CAPONNETTO PER L’INDIVIDUAZIONE DELLE SINGOLE RESPONSABILITA’
Si parla di bonifiche ed è giusto che sia così perché è la cosa più urgente da fare, anche se nutriamo dubbi che esse siano possibili e risolutive.
Ormai sono inquinate le falde acquifere ed in oltre 20 anni non si sa quali e quanti danni siano stati arrecati al sottosuolo.
Le persone ormai hanno contratto le malattie e molte, purtroppo, sono già morte.
Ma non vogliamo fare gli uccelli di malaugurio e non parleremo di questo aspetto in quanto, peraltro, questo compito spetta ai tecnici ed ai medici.
Noi vogliamo, invece, parlare delle responsabilità perché pare che di queste nessuno voglia parlare.
Schiavone ha detto delle cose terribili.
Egli ha fatto nomi e cognomi ed ha reso noti fatti e comportamenti indecenti.
Sembra che non sia stato l’unico collaboratore di giustizia a parlare e che altri ancora abbiano detto le stesse cose ed abbiano aggiunto ulteriori elementi.
Qualcuno sta tentando di screditarlo e ciò ci induce a nutrire forti sospetti che si voglia farlo passare per inattendibile per nascondere la realtà.
Ecco, c’è gente che HA NASCOSTO E VUOLE CONTINUARE A NASCONDERE LA REALTA’.
E’, questo, il punto che ci interessa come Associazione antimafia, lasciando che ognuno faccia il suo mestiere: il tecnico il tecnico, il medico il medico e così via.
Il nostro compito è – detto volgarmente – quello di “acchiappamafiosi”, di “zappatori”, un termine, questo ultimo, coniato da uno stupendo colonnello dei carabinieri della DIA da noi conosciuto anni fa.
“Acchiappamafiosi ” per noi dell’Associazione Caponnetto significa “acchiappare” non solo i mafiosi conclamati ma
anche, se non soprattutto ed uno per uno, tutta quella genia di corrotti ed irresponsabili che, in un modo o nell’altro, hanno consentito, con i loro silenzi e con la loro inerzia, ai primi di fare quello che hanno fatto.
Senza fare sconti a chicchessia.
Dedicheremo la prossima riunione del Consiglio Direttivo ad esaminare le carte per individuare le RESPONSABILITA’ e completeremo la procedura per chiedere alla Comunità Europea di mettere in stato di accusa le autorità italiane per aver nascosto la realtà e per aver consentito questo eccidio di massa.
Già abbiamo inoltrato alla Camera dei Deputati ed al Senato della Repubblica la raccolta delle firme che abbiamo promosso in occasione dell’ultimo nostro Convegno a Formia il 12 ottobre scorso chiedendo di procedere ad un’inchiesta approfondita.
Trascorso quasi un mese, ci resta ora da fare l’ultimo passo, quello, appunto, di rivolgerci alla Comunità Europea per chiedere di mettere in stato di accusa le autorità italiane vecchie e nuove.
I responsabili non possono e non debbono uscire, come spesso avviene in questo Paese, indenni, mentre la gente muore, da questa immane tragedia e debbono pagare.