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LE PERSONE NELLE QUALI ABBIAMO CREDUTO E CREDIAMO MA CHE NON ESISTONO PIU’ PURTROPPO

LE PERSONE NELLE QUALI ABBIAMO CREDUTO E CREDIAMO MA CHE NON ESISTONO PIU’ PURTROPPO

Angela Caponnetto

Toghe sporche –

Ho seguito in questi giorni un argomento che pare ma in fondo non è tanto diverso da quello delle migrazioni.

Ho seguito la triste se non squallida vicenda delle toghe “inquinate” dalla politica per l’assegnazione di posti di rilievo nelle procure in cui è finito dentro un ex membro del CSM , organo di autodisciplina della magistratura. Un rappresentante dello Stato che oggi ha cercato di difendersi davanti all’Associazione Nazionale che lo ha espulso “per gravi violazioni etiche”.

“La politica ha sempre dialogato con la magistratura e non l’ho certo fatto solo io” ha detto il magistrato sotto giudizio davanti suoi suoi colleghi.

Un “così fan tutti” che ha fatto sussultare e indignare la platea.

E mentre ascolto lui e i suoi colleghi indignati che chiedono di ricomporre l’immagine degli uomini di Giustizia davanti ai cittadini che non si fidano più, penso solo a quell’uomo smarrito e fragile con il quale ci siamo (ri)conosciuti a Firenze nel 1992 dopo le stragi a Palermo.

Quell’uomo che credeva davvero nello Stato e che aveva voluto lavorare solo con servitori dello Stato, era Antonino Caponnetto. Il 6 settembre avrebbe compiuto 100 anni : è morto a 78, nel 2002 con il grande cruccio di non aver potuto cambiare il mondo della magistratura dove i tentacoli della politica avevano prima isolato, poi annullato i suoi figli “adottivi”. Quelli di cui teneva le foto sul pianoforte nella sua casa a Firenze: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Onore a chi oggi riesce a seguire le orme pulite di questi uomini.

Il resto mi dà la nausea…