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Le mani della mafia anche su rimborsi Covid, 15 indagati

Le mani della mafia anche su rimborsi Covid, 15 indagati

24 Gennaio 2023

Di redazione

Documenti compilati con dati fasulli, fatture gonfiate, autocertificazioni riempite di menzogne, pur di ottenere qualche migliaia di euro di fondi destinati a società e professionisti in crisi a causa del Covid. Tra i quindici finiti sotto inchiesta dalla Guardia di Finanza di Monza, anche imprenditori e soggetti vicini alla criminalità organizzata, tutti residenti in Provincia di Monza, e accusati di aver percepito indebitamente fondi destinati agli aiuti per l’emergenza pandemia.

Tra gli indagati, seguito di un primo filone di altri 22 già coinvolti lo scorso anno tra i quali diversi imprenditori, le Fiamme Gialle hanno denunciato otto persone per truffa aggravata e indebita percezione del contributo a fondo perduto di 254 mila euro, tra cui il titolare di una ditta di lavori edili di Giussano (Monza), anche se ha alle sue spalle un passato di condanne, e i titolari di due ditte individuali brianzole beneficiarie di circa 40 mila euro, denunciati anche per emissione di fatture false.

Sempre secondo le indagini dei finanzieri brianzoli, il legale rappresentate di un’attività commerciale di Giussano (Monza), destinataria di un provvedimento interdittivo antimafia emesso dal Prefetto di Monza e Brianza, é accusato di aver ricevuto 70 mila euro, peraltro nonostante la presenza di un familiare di un socio di maggioranza, condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso e ai domiciliari. Per ottenere i rimborsi ha evidentemente omesso diverse informazioni per avere accesso ai fondi. Oltre a chi ha falsificato deliberatamente le informazioni per poter richiedere i rimborsi, utilizzando la scorciatoia delle autocertificazioni, c’è stato anche chi ha gonfiato le perdite, anche usando false fatture, per dimostrare falsamente di avere avuto un calo di fatturato.

Tra i ‘furbetti’ della richiesta di rimborso gonfiata, anche il titolare di una ditta di Mezzago (Monza), amministratore di condomini, che ha ottenuto 7 mila euro fingendo di aver perso denaro a causa del Covid, e un libero professionista di Briosco (Monza), percettore di fondo di garanzia da 15 mila euro, segnalato alla Mediocredito Centrale S.p.A., avendo in parte destinato le risorse beneficiate a finalità diverse da quelle previste. Altri percettori di fondi non dovuti, circa una decina, sono stati sanzionati perché hanno ricevuto meno di 4 mila euro a testa. In totale, l’operazione della Finanza brianzola ha smascherato presunti rimborsi illeciti per 350 mila euro.

Fonte:https://www.juorno.it/le-mani-della-mafia-anche-su-rimborsi-covid-15-indagati/