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Le mani della camorra sulle elezioni?

Oggi, se la poliziotta avvertita dall’avvocato Piccolino della presenza di persone “sospette” davanti al plesso Virgilio in Piazza Di Liegro mentre si votava, avesse provveduto, come era suo dovere, alla loro identificazione, forse avremmo meno sospetti sul come sono andate le cose a Gaeta in questa campagna elettorale amministrativa.

Se, poi, a ciò si aggiunge la voce secondo cui, sempre a Gaeta, avrebbero operato decine di rappresentanti di lista provenienti dalla Campania, i nostri sospetti aumentano.

Qualcuno ha scritto “ombre della criminalità organizzata”su Gaeta. Noi diciamo di più:

non ci piace il comportamento complessivo dello Stato su Gaeta.

Come non ci è piaciuto il comportamento tenuto su Formia, su Fondi, su Sperlonga, su Itri e sull’intero sud pontino.

Gli apparati investigativi e giudiziari locali non hanno funzionato come avrebbero dovuto funzionare.

Ci sarebbe da aprire una riflessione sul “perché.

Ma questo sarà oggetto di approfondimenti che da oggi in poi si impongono e i risultati di tali nostre riflessioni li esporremo a chi di dovere.

E’ d’obbligo a questo punto la domanda:

che hanno fatto e fanno centinaia di uomini in divisa di Finanzieri, Poliziotti, Carabinieri sul territorio se siamo sommersi fino al collo da camorristi e mafiosi di tutte le razze?

Cosa sta a fare un Gruppo provinciale della Guardia di Finanza a Formia, con tanto di reparti aereonavali, Baschi Verdi ecc. se non si fa un’indagine a tappeto sulle montagne di capitali investiti nel settore delle compravendite di terreni, abitazioni, esercizi commerciali e quant’altro a Gaeta, Formia, Itri, Sperlonga, Fondi, Minturno, Terracina ecc. ecc?

E sugli “affitti in nero”?

Un amico ci diceva tempo fa:

“se andate nella parte alta della Gaeta storica e guardate i nomi dei citofoni non trovate più un cognome gaetano”.

Chi sono i nuovi proprietari, quasi tutti di origine campana?

Chi abita in quegli appartamenti?

Non è nostra intenzione criminalizzare tutti i campani; non ci stancheremo mai di dirlo.

Noi siamo amici di tanti campani che sono tutti persone perbene.

Ma chi ha oggi la possibilità economica, ad eccezione di qualche nababbo che ha fruito di eredità milionarie, per pagare somme stratosferiche per l’acquisto di un appartamento a Gaeta?

I nostri amici, persone perbene, sicuramente no.

Su un territorio infiltrato pesantemente dalle mafie volete o no controllare l’identità di chi viene ad investire da queste parti?

O ritenete che – com’è successo a Fondi dove sono stati… ”individuati “ (mettiamola così! ) come mafiosi i “soliti noti”che furono mandati in soggiorno obbligato una quarantina di anni fa e nessun altro – camorristi e mafiosi non ce ne siano sul territorio, smentendo così di fatto quello che hanno accertato da decenni i vostri colleghi della DIA, del ROS, del GICO, dello SCICO ecc. di Roma, Napoli, Reggio Calabria, Palermo e così via?

Oppure, ancora, ritenete che camorristi e mafiosi siano solamente i “soliti noti” con coppola e lupara e non, invece, anche quelli in giacca e cravatta annidati fra i professionisti, fra gli imprenditori, fra i politici e nelle stesse istituzioni???

Da anni stiamo insistendo, parlando a chi non vuole vedere e sentire a quanto sembra, sulla necessità di una rivisitazione di ogni presidio di polizia per tagliare rami secchi e mandare via chi non produce risultati.

Con i risultati che abbiamo sotto gli occhi!!!

Parlavamo di “presenze sospette” e di rappresentanti di lista di oltre Garigliano.

Quanta incidenza potrebbero avere avuto sull’esito delle elezioni a Gaeta queste persone, ammesso che tutto ciò sia vero?