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Le mani dei Di Lauro sulle case del Rione dei Fiori: “In caso di vendita dovevano avvisare il clan”

Di redazione

Un fruttivendolo era l’appoggio del denaro della piazze di spaccio. A rivelare il retroscena è il pentito Salvatore Tamburrino, il quale racconta cosa avvenne nel 2011: “Marco disse che avrei dovuto mettere da parte 900mila euro che egli aveva fatto investire nelle piazze di spaccio e che lui si era fatto prestare dalla mamma. So che i Di Lauro avevano occultati sia denaro che preziosi, in orologi di legno con doppio fondo. lo dovevo quindi mettere da parte 900mila euro dai guadagni delle piazze e il fruttivendolo li nascondeva. Alla fine vennero raccolti forse 300mila euro. Sino a che le piazze guadagnavano io mandavo 5mila euro al mese alla signora Luisa”. 

Col passare del tempo poi i Di Lauro hanno preferito perdere tutte le piazze di spaccio e passare ad altri business come le frodi assicurative, le clonazioni d’auto. “In genere si simulavano sinistri. C’erano periti e consulenti compiacenti. C’era anche un carabiniere che all’epoca era stipendiato dal clan DI LAURO per dare informazioni; una volta trasferito da là, non l’hanno stipendiato più”.

Riguardo alla clonazione di auto, afferma il pentito“Mi procuravo auto rubate, soprattutto RANGE ROVER EVOQUE. La punzonatura dei telai la faceva nel mio garage con macchinari suoi. Ho fatto parecchie macchine, qualcuna è stata sequestrata in Sardegna, una nel RIONE DEI FIORI. Il clan DI LAURO voleva entrare in questo affare, in particolare DI LAURO SALVATORE è entrato in società con CORTESE GIOVANNI sulle macchine rubate e ricettate, nascoste nel RIONE DEI FIORI e dunque a sistema. Nella clonazione delle auto non sono entrati”.

Secondo il collaboratore di giustizia i Di Lauro avevano anche le mani sulle abitazioni del Rione dei Fiori“Per un certo periodo me ne sono occupato io; sul manoscritto ho fatto una lista di tutte le case vendute direttamente da me ovvero. Si tratta di case popolari, di proprietà del Comune di Napoli, tutte nel rione dei Fiori. Il mercato funziona che l’assegnatario si vuole vendere l’immobile e deve chiedere prima a noi DI LAURO se ci servivano. I referenti sono due donne ci contattano per veder se siamo interessati. In caso di accordo la acquistavamo o la rivendevamo guadagnando qualcosa, fino a 5mila euro. Un appartamento grande vale 25mila euro; l’accordo è che l’assegnatario originale rimane residente lì, pur avendola lasciata.  Molti anni fa era anche possibile ottenere un decreto di assegnazione a nuovo assegnatario”

fonte:https://internapoli.it/le-mani-dei-di-lauro-sulle-case-del-rione-dei-fiori-in-caso-di-vendita-dovevano-avvisare-il-clan/