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Le mafie stanno comprando l’intero Lazio e tutti tacciono facendo finta di non vedere

UNA SOTTOVALUTAZIONE SCONCERTANTE

L’ennesima denuncia della Direzione Nazionale Antimafia delle massicce attività mafiose nel Lazio –e, in particolare, nel Basso Lazio e nella fascia del litorale a nord di Roma, oltreché nella Capitale – avrebbe dovuto sollevare un coro di pronunciamenti, di esami, di valutazioni sul modo come vengono combattute le organizzazioni criminali nella nostra regione ed in Italia e sulle tante carenze, omissioni, complicità istituzionali e politiche nell’azione di contrasto.

Sulla sua efficacia.

A parte qualche flebile pronunciamento, invece, tutto tace.

Pochi i giornali che hanno affrontato con dovizia di particolari il tema.

Poche, pochissime e come uno stormir passeggero di fronde, le reazioni da parte politica.

Eppure ci sarebbe da parlare per mesi.

Meglio, per anni.

Un clima saporoso, fatto di indifferenza, sconcertante.

La prova di una mancanza di volontà di affrontare il problema con serietà.

Noi continuiamo, nella speranza che qualcuno replichi e ci dimostri, cifre alla mano, che non diciamo la verità, a sostenere che lo Stato, questo Stato, non vuole combattere le mafie.

E non ci si vengano, come al solito, a snocciolare i numeri relativi agli arresti effettuati perché queste cose vanno bene per gli allocchi.

Gli arresti, nel Lazio, sono stati, sì, effettuati (peraltro, il merito è tutto e solamente di magistratura e forze dell’ordine), ma riguardano tutti la bassa manovalanza, la mafia cosiddetta militare, quella che spara, estorce, fa violenza.

Mai che si sia toccata la mafia politica.

E quella economica.

Come dimostrano le vicende relative alle inchieste “Formia Connection” prima e, poi, alla “Damasco” di Fondi.

Potremmo citarne altre, in altre province.

Quando si toccano certi livelli, si innalzano le barriere.

Nel silenzio generale, di tutti.

Stiamo denunciando da anni l’inerzia della Guardia di Finanza in provincia di Latina per quanto attiene alle indagini patrimoniali.

3 indagini appena in un anno, contro le 140 fatte dalla stessa Guardia di Finanza di Frosinone.

E’ una vergogna.

Nessuno interviene, nessuno ne parla, nessuno chiede conto di tutto ciò al Ministro ed al Comando Generale.

Tutti parlano di legalità, di lotta alle mafie, ma nessuno va a fondo, nessuno si domanda il perché le mafie abbiano attecchito in provincia di Latina -e non solo- come tutti lamentiamo.

Nessuno si spinge oltre alla semplice e generica rappresentazione della situazione.

Nessuno si azzarda a denunciare le responsabilità, le collusioni fra taluni esponenti politici ed istituzionali e soggetti in odor di mafia.