Cerca

Le mafie oggi.Come fare per combatterle seriamente??????? Con le pizzate,le sfilate,le commemorazioni o con la DENUNCIA?????

Una sfilza di cantieri edili ed un’interminabile esercito di operai quasi tutti provenienti della Campania.
L’imprenditoria del Lazio in generale e del Basso Lazio in particolare e dell’Italia centrale è quasi tutta nelle mani di persone provenienti dalla provincia di Caserta o, comunque, dalla Campania.
Migliaia di aziende e tonnellate di danaro.
Perfino la provincia di Viterbo è ormai invasa.
E nessuno che si chieda quale “origine” possa avere questo fiume di soldi.
Pecunia non olet, ti senti rispondere.
Anche da esponenti politici e da amministratori pubblici.
Anzi, soprattutto da questi.
Irresponsabili.
Corrotti.
Il mondo dei subappalti è appannaggio dei casertani.
I dialetti che ascolti ti portano per lo più a Casal di Principe, Casapesenna, Frignano, San Cipriano, nell’aversano, il cuore della camorra casalese e dei Mallardo.
Poi ci sono anche presenze massicce dei “napoletani”.
Ci sono tutti, proprio tutti i clan, le ‘ndrine, le famiglie.
E l’assalto non riguarda solamente l’edilizia, ma investe altri settori economici, dall’alberghiero, alla ristorazione, al gioco, all’acquisizione di terreni ed immobili a go go.
In qualunque comune si vada, a cominciare dalle isole come la piccola Ventotene, ti sorgono sospetti nel vedere con quanta semplicità e rapidità si scava, si costruisce e… si acquista.
Un negozio, un supermercato, un albergo, un ristorante, una sala giochi, qualsiasi attività od esercizio che consentano di fare business li vedi cambiare proprietà da un giorno all’altro.
Senza che gli amministratori pubblici e la gente – quella gente sempre pronta a lamentarsi ma che resta sempre inerte, pavida – si pongano e pongano domande a chi istituzionalmente è preposto alla vigilanza.
Non ti arriva una segnalazione!!!
Ti sembra di vivere in un mondo di zombi.
Tanti parolai e tanti attori, con le persone e i sodalizi che mostrano coraggio nel denunciare fatti e situazioni sospetti che si possono contare sulle dita di una mano.
Ci sono ancora in giro persone che pensano che la lotta alle mafie si fa con le pizzate, le fiaccolate, le commemorazioni e con il racconto di cose passate, senza sapere che oggi le mafie sono un'”altra cosa”.
Non più le mafie con il mitra e costituite da ignoranti ed analfabeti, ma da gente laureata nelle migliori università del mondo e che viaggia con le valige imbottite di denaro:
professionisti, notai, commercialisti, ingegneri, avvocati, esponenti politici, amministratori pubblici, alti funzionari dello Stato, parlamentari, talvolta anche qualche magistrato ed appartenenti alle forze dell’ordine, imprenditori, tutti soggetti che se non li vai ad individuare uno per uno e li denunci per assicurarli alle patrie galere, continueranno ad inquinare irreversibilmente tutto il tessuto economico, politico, istituzionale e sociale.
Poi c’è la battaglia da fare sul fronte della politica, perché fino a quando non si vareranno leggi severe contro la corruzione, i magistrati che hanno voglia e capacità di fare il loro dovere si troveranno sempre di fronte all’impossibilità di andare fino in fondo.
Si è visto tante volte un Parlamento costituito in parte da persone inquisite e corrotte negare l’autorizzazione all’arresto di suoi componenti!!!
Un Parlamento votato dal popolo, da quella parte di popolo che è o corrotta o ignorante.
E’ inutile, pertanto, tuonare, fare appelli, enunciazioni, commemorazioni o invocare lo Spirito Santo.
BISOGNA DENUNCIARE E BASTA!!!
Le Associazioni antimafia, quelle vere e non asservite al potere politico ed al sistema dai quali si fanno dare anche i soldi, stanno per questo.