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Le lacrime del coccodrillo che prima mangia i figli e poi piange.Quello di Mario Piccolino a Formia é stato un delitto dello “stato-mafia”.Oggi tutti in fila a piangerlo!!!!!!Vergognatevi!

Che il territorio della provincia di Latina sia sotto il tallone delle mafie é cosa nota e stranota.
DNA e DIA  ci hanno speso da anni in qua nelle loro Relazioni decine di quintali di piombo.
Carmine Schiavone l’ha collocato nella………….”provincia di Casale”,intendendo  per Casale “Casal di Principe”,il paese in provincia di Caserta natio della famiglia che ha dato vita,insieme ad Antonio Bardellino,ai Casalesi,il clan che ha letteralmente occupato la provincia di Latina senza che da parte dello Stato ci sia stata una reazione adeguata.
Ma di questo ci occuperemo in altro momento,mentre ora ci soffermiamo ad analizzare le condizioni,il “quadro” nel quale é maturato questo orrendo delitto.
Non esitiamo un attimo per affermare che noi dell’Associazione Caponnetto consideriamo questo feroce crimine come non un delitto di camorra ma ,al contrario,un delitto del “sistema”.
Un “sistema” costituito da un intreccio di soggetti e di interrelazioni che vedono insieme camorra,soggetti politici,uomini facenti parte delle istituzioni,affaristi e quant’altri,non esclusi,probabilmente,appartenenti alla massoneria deviata.
Occorrerebbero,per venire a capo compiutamente dell’intero “caso”,menti sottili di investigatori,peraltro,capaci di far tesoro di contributi di persone serie , competenti e profonde conoscitrici della storia,oltre che criminale di quel territorio,anche politica,sociale,economica,culturale,dell’intero contesto,insomma,nel quale nascono ,maturano e si realizzano le cose,i fatti.
Nel sud pontino,territorio nel quale é collocata Formia, sono state svolte  finora due grandi inchieste:la “Formia Connection” che ha riguardato espressamente quella città e le “Damasco” che ha trattato la situazione della vicina Fondi,una situazione,però,non limitata e circoscritta a Fondi,ma che ha delle propaggini che si estendono a tutti gli altri comuni del sud pontino,non esclusa Formia,considerati i molteplici e variegati interessi – e sostegni di cui godono-gli esponenti di un clan importante come quello dei Casalesi che non toccano una sola città ed un solo territorio.
Due inchieste che avrebbero potuto offrire di più e rispondere ad altre domande ancora e che a noi non ci hanno lasciato pienamente soddisfatti.Ma  tant’é.
Bisogna partire da quanto é emerso in quelle due inchieste e nelle altre eventualmente in corso per ricostruire il “quadro” e bene ha fatto,pertanto,la DDA di Roma ad avocare l’evento delittuoso ,DDA  che quasi sicuramente    si avvarrà  anche degli elementi pregressi acquisiti dalla consorella di Napoli.
E veniamo alla responsabilità ,quanto meno morali, le quali non debbono necessariamente  combaciare  compiutamente con quelle prettamente penali già accertate.
Mario Piccolino aveva subito qualche anno fa già un feroce attentato che gli aveva comportato ferite non di poco conto ed era,quindi,un soggetto “a rischio”  ,come si dice in gergo.
In quella occasione egli ci chiamò ,passata appena  qualche ora dal fattaccio,e noi potemmo constatare de visu le condizioni nelle quali  era stato  ridotto.
Ci si dice ora che a quell’attentato seguirono altri fatti sconvolgenti che,oggi,a bocce ferme e a delitto compiuto,ci fanno definire questa di oggi una “morte annunciata”.
Una vera e propria “morte annunciata”!
Bene,anzi male,cosa ha fatto lo Stato per sottrarlo a questa fine ingiusta e dolorosa per lui sicuramente,ma anche per tutti noi che siamo impegnati sullo stesso fronte ,quello dell’azione concreta e non solo retorica contro il malaffare,la corruzione e la criminalità mafiosa?
Il popolo disattento e disinformato e la parte corrotta  e collusa della politica puntano ,ovviamente,ad ottenere l’individuazione e la punizione del killer,uno squallido criminale che quasi sicuramente ha operato a comando e dietro compenso. Di chi? e,ripetiamo,DI CHI ?
La domanda principale,questa,alla quale bisogna rispondere,perché,ammesso che venga catturato il sicario,sarà una vittoria di Pirro,se con quel criminale,non verranno assicurati alla giustizia i mandanti materiali e morali,i componenti del “sistema”,sia quelli i cui interessi siano stati colpiti eventualmente dalle denunce su Freevillage di Mario,sia,soprattutto,quelli che stanno ancora più dietro-dietro,coloro,cioé,che avrebbero dovuto operare per assicurare una protezione a Mario e ,invece,lo hanno lasciato come facile preda dei criminali.Orribile ! Come orribile é il comportamento degli stessi che lasciano impuniti tutti coloro che,come é capitato qualche settimana fa ad un altro giornalista,Francesco Furlan,sempre a Formia, che é stato schiaffeggiato pubblicamente in quanto accusato,peraltro per errore,di aver scritto …..cose scomode.Quando va bene si subiscono pugni e schiaffi,quando va peggio si beccano pallottole in fronte.Questo a Formia ed in provincia di Latina,”provincia di Casale” dei Principi!!!!! Chi sono i responsabili di tutto ciò??????? Chi consente,direttamente od indirettamente,questa situazione di impunità perenne ? E perchè? Queste sono le risposte che noi vogliamo e pretendiamo e non le prediche ed i discorsi di occasione,le parate alle quali sicuramente sono i primi a partecipare i veri responsabili di tutto ciò.